Il "bonus trasporti" è una misura introdotta a suo tempo dal governo Draghi, poi rinnovata da Governo Meloni, come contributo economico per poter accedere ad un abbonamento del trasporto pubblico, selezionando un gestore di servizio di proprio riferimento (ad es: Trenitalia, ATC, AMT, TPL Linea, Riviera Trasporti, ecc. ecc.).
Il "bonus trasporti" ha permesso a centinaia di migliaia di cittadini e di pendolari, con il dato di quasi 2 milioni di bonus emessi, di poter accedere con un contributo al diritto alla mobilità in forma anche ambientalmente e socialmente sostenibile, visto che il contributo serve ad accedere agli abbonamenti al trasporto pubblico.
Il bonus si è dimostrato assolutamente importante in questa grave fase di crisi economica per i pendolari e tutti i cittadini economicamente più in difficoltà, che ne hanno potuto usufruire al fine di poter veder garantito il diritto a muoversi per lavoro e studio, e, va ancora una volta rimarcato,favorendo il mezzo pubblico, che è una cosa importante sempre, ma ancor di più in un momento di emergenza non solo economica, ma anche climatica.
Purtroppo, però, già circa a metà agosto il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha annunciato che si stava andando verso l'esaurimento del fondo, e dopo pochi giorni viene annunciato che la possibilità di richiedere il bonus sarebbe stata concessa “una tantum” venerdì 1° settembre dalle ore 08, per accedere ai (pochi) fondi residui dovuti ai bonus non utilizzati ad agosto.
Venerdì 1° settembre si è così assistito ad un vero e proprio “assalto” da parte di migliaia di utenti spesso in attesa dalla prima mattina ai fondi rimasti, a cui - con tutta probabilità - un numero significativo di utenti non ha potuto accedere: stando ai media la dotazione si sarebbe infatti esaurita in un'ora, lo "sportello" digitale richiuso e tutti ...rimandati al 1° di ottobre, dove si ripeterà l'assalto di venerdì 1° settembre, ma ancora più "all’arma bianca", perché se era pensabile un certo numero di bonus non impiegati ad agosto, quelli non impiegati a settembre saranno certamente molti molti meno.
Si possono naturalmente fare critiche legittime al bonus, sappiamo che per favorire il mezzo pubblico non basta che sia economicamente conveniente e porti alla fidelizzazione degli utenti, occorrono interventi per migliorare quantità e qualità del servizio, ferro e gomma, interventi che al momento mancano (e anzi vediamo progetti che vanno addirittura in direzione contraria) ma questa misura è stata in ogni caso estremamente importante per i pendolari e ha spinto certamente anche altri cittadini ad utilizzare il mezzo pubblico diventando abbonati.
Per questo è quanto mai necessario e urgente che la Regione Liguria intervenga presso il Governo, affinché il fondo venga rifinanziato non solo con la dotazione precedente, ma anzi venga incrementato, alzando anche la soglia del reddito minimo, al momento a 20.000 euro, al fine di ampliare la rosa dei beneficiari, e venga presa in considerazione dalla Regione la possibilità di contribuire con fondi propri a favore di un bonus per i pendolari della regione.
WWF Liguria, Fridays For Future Genova, Associazione Mobilitagenova, Italia Nostra Sezione di Genova, Rete Famiglie senz'auto, Comitato SiTram, Triciclo, UTP-Utenti Trasporto Pubblico, Associazione Pendolari Novesi