La porta aperta questa mattina, dopo più di un anno di serratura chiusa, è stata il primo indizio. Poi è arrivata pure la conferma. Il Bar Pasticceria Amleto, uno dei locali più storici, amati e frequentati sul lungomare di Pegli (anche grazie alla sua collocazione più che strategica, all’incrocio con via De Nicolay), è pronto a riaprire i battenti.
Sono passati quattordici mesi dagli ultimi caffè, gli ultimi cappuccini e gli ultimi aperitivi: era il luglio del 2022 quando il precedente gestore ammainava la bandiera di un locale con una lunghissima tradizione. Adesso, però, si riparte.
A confermarlo è Bruno Beltrame, un personaggio al quale i pegliesi sono molto affezionati, proprietario da tempo dell’esercizio commerciale: “Si riparte con una nuova società. Stiamo facendo i lavori e contiamo di inaugurare nel mese di novembre”.
Il nuovo corso di Amleto sarà simile anche nel nome: ‘Amleto Bakery 1920’, a rimarcare l’anno di fondazione e il fatto che tutto verrà preparato in maniera artigianale. “Questo locale ha oltre cento anni di storia - sostiene Bruno Beltrame - e non si poteva lasciarlo chiuso”.
L’accordo è stato trovato con un nuovo gruppo che ha voluto mantenere il nome Amleto, che è molto più che una garanzia: si punterà, come sempre, sul servizio colazioni ma anche sugli aperitivi e la pausa pranzo. In questi quattordici mesi di chiusura in tanti si erano affacciati sul lungomare di Pegli per rilevare il locale: anche il gruppo Panarello aveva mostrato interesse, ma poi la trattativa si è arenata, così come si è arenata quella di altri gruppi. È stato Bruno Beltrame, ed è facile pensare anche per un legame di tipo affettivo, a coordinare questa ripartenza. Mancano solo poche settimane quindi, e il lungomare di Pegli potrà riappropriarsi di un esercizio commerciale che ha sempre caratterizzato la delegazione.
L’insegna Amleto esiste dal 1920, ma ancora prima c’era un locale in questi spazi. In una Pegli che ormai resta viva nelle sole cartoline, questo negozio con due entrate sul lato monte della passeggiata è sempre stato un punto di riferimento. Lo raccontano alcune fotografie seppiate, di cui una risalente al 1910, quando Amleto, per l’appunto, non era neppure il nome di quest’attività, che anzi venne fondata come Pasticceria Bardola, ed era un punto assai frequentato non solo per i dolci e la caffetteria, ma anche per i prodotti di drogheria, gli spiriti, il latte e le buonissime e sempre freschissime caramelle.
Bardola, con questo marchio si era andati avanti a lungo, sino a che non era cambiato in Amleto, con quell’insegna che non poteva non rimanere impressa, a partire dall’eleganza della grafia. Eleganza era la parola chiave di questo bar e pasticceria: nel servizio, nella cura, nella cortesia, nella scelta dei prodotti, nella clientela.
C’è stato un periodo, negli anni Ottanta, che si era pure formata la compagnia ‘di Amleto’: ragazze e ragazzi che si davano appuntamento a questi tavoli, che sorseggiavano il loro aperitivo appoggiati al muretto esterno, che parcheggiavano le loro decapottabili o i loro Maggioloni lì davanti, per tenerli d’occhio nel caso arrivassero i vigili urbani.
Ora sono altri tempi, ma la certezza è sapere che un’insegna storica tornerà a brillare. Non è mai stata smontata, in tutti questi mesi. E adesso, finalmente, scopriamo che il motivo c’era. Ed era molto buono.
