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Politica | 08 settembre 2023, 16:38

Terremoto Pd, sono oltre 30 gli esponenti liguri che passano ad Azione

Dopo le dichiarazioni di Pippo Rossetti e Cristina Lodi ecco l'elenco dei nomi che lasciano il partito

Terremoto Pd, sono oltre 30 gli esponenti liguri che passano ad Azione

Quelle del consigliere regionale Sergio Pippo Rossetti e della consigliera comunale a Genova Cristina Lodi sono un vero e proprio terremoti all'interno del campo progressista.

Stamattina i due esponenti politici del Partito Democratico hanno annunciato di voler lasciare il partito per entrare a far parte di Azione

A queste dichiarazioni si è aggiunta poi una lunga lista di politici, dirigenti, eletti e candidati che hanno deciso di seguire l'esempio di Rossetti e Lodi. Sono in totale 29 gli addi che arrivano attraverso una nota congiunta e firmata da tutti gli esponenti:

"La legittima e chiara vittoria alla segreteria di Elly Schlein ha palesato la volontà di ricostruire un partito che riunisca, dopo tante divisioni, le realtà che da sinistra non erano mai entrate o via via erano uscite. Una polarizzazione non tattica ma culturale. 

La messa in discussione del Manifesto del 2007 segna in modo netto e legittima il cambiamento, il superamento dell'obiettivo storico del PD e fa nascere una nuova stagione, un nuovo Partito con una netta svolta a sinistra, in cui viene sostanzialmente negato il processo articolato e faticoso, anche contraddittorio, del riformismo messo in campo negli ultimi dieci anni. L’unica regione in cui gli iscritti hanno votato come il popolo delle primarie è la Liguria. Non casualmente. Da tempo lamentiamo che il PD in cui credevano, quello plurale, a Genova e in Liguria ha scelto alleanze e ha espresso posizioni tese a ricondurre il partito a mondi sociali e politici estranei al PD. Questa impostazione è causa di allontanamento di iscritte e iscritti, elettrici ed elettori ed ha aumentato la conflittualità interna e ha fatto perdere   connessioni con mondi sociali, economici e culturali che non  si riconoscono in questo PD. Questa trasformazione non ci fa più sentire a casa nè ci consente di percorrere una strada che non è la nostra, anzi, ci sembra di poterne rappresentare solo un intralcio e di essere sempre voce dissonante in un partito in cerca di identità. Scegliamo di uscire dal Partito per rispetto della comunità che rappresenta, ma anche in rispetto ai principi e ai valori che sono alla base del nostro impegno politico.

E’ il momento di agire con coraggio e aderire al progetto riformista di Azione con Carlo Calenda. Partito che fonda le proprie radici nella Costituzione, che non media per forza con il populismo dilagante, che sa e vuole mettere al centro la politica del cambiamento, persegue lo sviluppo e il benessere delle persone, insieme alla crescita economica e alla valorizzazione dell’ambiente. Con la stessa passione di sempre vogliamo contribuire a sviluppare una proposta politica rivolta a chi non si sente più rappresentato dal PD, ma che è contro l’estrema destra di governo; vogliamo continuare - con  serietà, competenza e coerenza - a fare proposte e offrire soluzioni alternative al governo locale e nazionale tese ad allargare una coalizione che non ci condanni ogni volta a scegliere sempre il male minore. Rimaniamo fermi e determinati nell’opposizione all'attuale governo genovese e ligure, sempre più convinti che il binomio Bucci - Toti non sia foriero di benessere e sviluppo della nostra terra.

Scegliamo di entrare a far parte della famiglia di Azione, il cui posizionamento è di netta opposizione rispetto all'attuale Governo nazionale. Azione è fortemente impegnata a sviluppare una concreta progettualità che unisca tutti i riformismi alternativi alle destre e al populismo e riapra e dia prospettive alle grandi questioni sociali del Paese: il lavoro, la sanità, la scuola, la transizione energetica. Un partito vocato a offrire idee e soluzioni, che coniuga i diritti con i doveri, fermo sulla scelta europeista ed atlantista, nel radicato anti fascismo e che difende quanto le nostre madri e i nostri padri hanno, a suo tempo, conquistato.

Azione ci ha convinto perché è il riferimento dei mondi economici, culturali e sociali che, a destra e a sinistra, non trovano per ora interlocuzione e rappresentanza".

Soddisfazione invece dalla segreteria regionale di Azione:

"Il mio benvenuto al consigliere regionale Pippo Rossetti, alla consigliera comunale di Genova Cristina Lodi e a tutti gli amministratori e attivisti del PD che si sono uniti ad Azione - comunica il segretario Roberto Donno - Il loro ingresso rappresenta un riconoscimento su quanto Azione sta facendo sul territorio per unire tutti i riformisti e creare un`alternativa vera, non centrista e neutrale, al sovranismo e populismo che tanto male ha fatto e sta facendo al nostro paese. Insieme continueremo a lavorare per crescere e dare un`alternativa seria alla Liguria".

"È una notizia che ci sorprende, visto il percorso di rilancio intrapreso in questi mesi nel Partito Democratico a ogni livello in Liguria, che ha visto il massimo coinvolgimento di tutte le anime che da sempre il nostro partito esprime, anche di coloro che oggi fanno una scelta diversa - commentano Davide Natale segretario PD Liguria e Simone D’Angelo segretario PD Genova Nonostante le strade si siano divise, le parole di Rossetti e Lodi di oggi ci danno la certezza che continueremo a portare avanti comuni battaglie in aula e sui territori contro le politiche di Toti e Bucci. Nella nostra piena convinzione, però, che il Partito Democratico rappresenti oggi in Liguria l’unica casa certa per la costruzione di un’alternativa al malgoverno della destra.

Il Partito Democratico continuerà anche su tutto il nostro territorio il suo cammino di inclusione, ascolto e sintesi tra storie diverse, in grado di guardare nella stessa direzione".

"Una decisione che rispetto anche se non condivido, perché il Pd resta la casa dove costruire la vera alternativa al centrodestra. In questi anni abbiamo sempre lavorato positivamente nel gruppo e nel partito su temi centrali della politica regionale. Nonostante abbia deciso di prendere una strada differente, sono convinto si potrà continuare a collaborare nell'opposizione a Toti e al malgoverno della destra ligure, a partire dalla sanità e dal welfare, dalla scuola all'ambiente", aggiunge il capogruppo del Partito Democratico in Regione Luca Garibaldi.

LE PERSONALITÀ LIGURI CHE LASCIANO IL PD

Michela Alessio (direzione provinciale PD, consigliera municipale)

Manuel Aragundi (consigliere municipale) 

Dario Bagnasco ( candidato lista PD)

Maria Luisa Belgrano (direzione provinciale PD, già consigliere municipale)

Carlo Berrino (assemblea regionale PD)

Laura Boldi (candidata lista PD)

Pasqualina Calisi (assemblea regionale PD, segreteria provinciale PD)

Maria Luisa Centofanti (assemblea provinciale e regionale PD, già assessore municipio), 

Massimiliano Marotta (consigliere municipale)

Monita De Ambrosi (candidata lista PD)

Rita De Plano (assemblea provinciale PD)

Fabio Ferrari (candidato lista PD) 

Nicola Fonsa (assemblea provinciale PD, candidato liste PD),

Giovanni Inguglia (assemblea regionale PD, candidato lista PD)

Paolo Insogna  (candidato lista PD)

Cristina Lodi (assemblea nazionale PD, consigliera comunale)

Maria Antonietta Menchise (assemblea regionale) 

Antonio Marani (già assessore di Municipio)

Fabrizio Maranini (direzione provinciale PD, candidato lista PD)

Domenico Morabito (consigliere municipale )

Aldo Moretti (assemblea regionale PD)

Paolo Ottonello (ex sindaco di Masone)

Paola Perfumo (consigliera municipale) 

Marco Pinna (già consigliere municipale)

Antonio Revello (assemblea regionale PD, già assessore Camogli)

Sergio Rossetti (consigliere regionale)

Patricia Rossi Rodriguez (assemblea provinciale PD) 

Antonella Rossini (assemblea provinciale PD)

Giovanni Sacco (candidato lista PD)

Rinaldo Sironi (commissione di garanzia regionale PD) 

Michele Versace (consigliere municipale)

Redazione


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