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Municipio Centro Ovest | 08 settembre 2023, 11:00

Lo Zapata è pronto al trasloco alla Fortezza: "Tentiamo un salto nel buio, ma non vediamo l'ora di cominciare"

Il centro sociale si è costituito in associazione per entrare nella Fortezza in attesa dell'individuazione di un altro spazio

Lo Zapata è pronto al trasloco alla Fortezza: "Tentiamo un salto nel buio, ma non vediamo l'ora di cominciare"

Lo Zapata è pronto a traslocare alla Fortezza in seguito all'accordo con il Comune che prevede il trasferimento del centro sociale nei locali in cui troveranno spazio anche l'Accademia Ligustica e del Teatro Nazionale.

La conferma arriva dallo stesso csoa che con un lungo post sui canali social rivendica la decisione di costituirsi associazione per poter accedere per due anni rinnovabili a quattro, a un piano della Fortezza. Gli attivisti ci tengono a precisare che perdere lo spazio attuale, quello degli ex Magazzini del Sale che saranno oggetto di lavori nelle prossime settimane, ha significato un'opzione inaccettabile, ma gli stessi rappresentanti dello Zapata ammettono che non avrebbero potuto resistere in quello spazio.

Quando le prospettive di sgombero dello Zapata si sono concretizzate, - scrivono - il collettivo si è trovato di fronte a un bivio: proseguire coerentemente la sua storia affrontando lo sgombero o provare una mediazione, per quanto lontana dalle nostre pratiche e complessa da immaginare. Siamo partiti dall'idea che perdere un ennesimo spazio libero in questa città fosse un'opzione inaccettabile così come che non avremmo potuto resistere a lungo in questo spazio, anche alla luce di tante altre esperienze cittadine ingiustamente soffocate. Se a Genova abbondassero gli spazi educativi, di aggregazione, liberamente accessibili e fruibili da chiunque, probabilmente avremmo preferito affrontare lo sgombero. 

Ma alla luce della sempre più desolante desertificazione di spazi sociali popolari in città abbiamo invece voluto tentare il salto nel buio: provare ad aprire un dialogo con chi ci stava attaccando. Contro ogni logica emotiva e di immaginario provando a difenderci su un terreno per noi inesplorato. Sono stati mesi di confronti, riflessioni, incontri con realtà sia nuove che storicamente a noi vicine. Con le compagne e i compagni degli spazi sociali, le associazioni, soggetti politici e sociali; ascoltando e cogliendo spunti da ogni identità. 

Ci siamo costituiti in associazione e ottenuto l’assegnazione per 2 anni rinnovabili a 4 di un piano di Palazzo della fortezza, rimanendo radicati nel nostro quartiere, a canone ribassato e in attesa dell’individuazione di uno spazio più consono alle totalità delle nostre attività. Abbiamo fatto il meglio che potevamo fare, ottenendo non certo quello che volevamo, ma quello che era possibile ottenere. Cercando di trasformare necessità e difficoltà in stimoli positivi. Disposti a rinunciare a quanto conquistato e amato per provare a farlo rinascere e crescere ancora di più.

Il riconoscimento della nostra storia, dell’importanza della nostra esperienza prima in strada nell’indimenticabile manifestazione di Febbraio, e poi da parte dell’amministrazione con un percorso difficile quanto doveroso per non lasciar scomparire nel nulla parte della storia di questa città dimostra ancora una volta che il vero reato sta nel non rubare quando si ha fame.

Ora il futuro è tutto da scrivere: dobbiamo organizzare il trasloco e allestire i nuovi spazi, per poi riprendere da dove abbiamo lasciato con la biblioteca, la palestra, la raccolta popolare, la jam, i corsi di formazione, il cinema e tante altre attività che abbiamo in programma e che speriamo ci vengano proposte da tutti quelli che ci verranno a trovare. Non vediamo l'ora di ricominciare

Vogliamo ancora contribuire allo sviluppo dal basso, alla crescita del quartiere e della città in cui viviamo. A far nascere fiori dal letame senza farci abbagliare dal luccicare dei diamanti. Aspettiamo come concordato con l’amministrazione di concludere la trattativa con l’assegnazione di uno spazio più grande in cui finalmente riprendere i concerti e le grandi occasioni di incontro che devono continuare a far parte dell’offerta sociale di questa città. Oggi più che mai c’è necessità di spazi attrezzati e accessibili per esprimersi, conoscersi e crescere. Di costruire comunità felice unita e determinata senza il quale qualunque spazio urbano è solo un contenitore vuoto. 

Questa esperienza ci insegna a non arrendersi, a prendere e difendere quanto vogliamo e che lottare per difendere i propri sogni non è mai una perdita di tempo. 

Ci ispira a continuare e sostenere chi rivendica spazi per tutti, liberi dal commercio e dallo sfruttamento. Presto comunicheremo nuovi appuntamenti, come sempre vi aspettiamo il martedì sera in assemblea e il giovedì per la jam, avremo bisogno di aiuto con il trasloco e l’allestimento degli spazi, restate sintonizzati e spargete la voce, insieme possiamo tutto”.

Francesco Li Noce


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