"Con rabbia e indignazione dobbiamo constatare ancora una volta due gravi episodi di violenza ai danni di operatori sanitari. Il primo presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale Galliera di Genova dove a subire l'aggressione è stato un infermiere colpito al volto mentre cercava di difendere una collega, il secondo presso l'Ospedale Villa Scassi di Sampierdarena dove sempre un infermiere del Pronto Soccorso è rimasto ferito nel tentativo di contenere un paziente in evidente stato di alterazione. Una escalation di violenza e di intolleranza verso gli operatori sanitari che sembra non subire alcuna flessione nonostante il recente inasprimento delle pene verso i responsabili, interventi che evidentemente non sono sufficienti a convincere gli aggressori a non commettere violenze verso i professionisti del SSN.
Tutta la UIL FPL Genova esprime solidarietà ai colleghi coinvolti, professionisti competenti e impegnati con dedizione nell’ambito dall'emergenza urgenza, condannando con forza i vili e gravissimi gesti che rappresentano purtroppo solo la punta dell'iceberg del fenomeno, considerato che ogni giorno sono tantissimi gli episodi di violenza verbale e psicologica subiti e non denunciati dai colleghi ai quali rappresentiamo sostegno e vicinanza. Con troppa frequenza purtroppo siamo costretti ad assistere a questo tipo di aggressioni ai danni del personale sanitario che quotidianamente con grande senso di responsabilità, competenza e professionalità si prende cura della salute dei cittadini nonostante condizioni di lavoro insostenibili come dimostrano le continue fughe dagli ospedali pubblici e l'allarmante fenomeno del burn out in continua crescita.
Apprezziamo i messaggi di solidarietà che il collega del Galliera ha ricevuto direttamente dalla Direzione Aziendale, dal Presidente Toti e dall'Assessore Grattarola, ma come Organizzazione Sindacale da sempre in prima linea nella lotta contro le aggressioni al personale sul posto di lavoro, chiediamo alle istituzioni coinvolte un maggiore sforzo con azioni concrete e soluzioni tangibili, partendo dal ripristino dei Posti di Polizia 24 ore su 24, sette giorni su sette, in tutti i PS degli ospedali cittadini, richiesta che ormai da troppi anni rimane inevasa. Ma soprattutto, se esiste la volontà di tutelare e proteggere gli operatori sanitari dalle continue e ripetute aggressioni occorre immediatamente investire risorse sul personale, rendere i turni e le tempistiche della sanità più sostenibili per utenti e operatori, perché la sicurezza è un diritto non meno importante di tutti gli altri".