“Occorre che Regione Liguria assuma idonee iniziative per garantire la massima sicurezza all’interno e all’esterno della Rems di Genova Prà, soprattutto nei riguardi dei residenti della zona che sono costretti a vivere in un contesto potenzialmente pericoloso e hanno diritto a essere tutelati. Anche lo scorso luglio uno degli ospiti a Villa Caterina, soggetto all’esecuzione delle misure di sicurezza, è fuggito forzando il cancello d’ingresso. Un episodio per nulla isolato visto che in passato si erano registrati altri fatti del genere.
Da oltre un mese, poi, la struttura ha accolto l’omicida genovese Luca Delfino, ritenuto dai giudici ancora socialmente pericoloso. In tal senso, ho discusso un’interrogazione in aula spiegando che bisogna intervenire presso la Prefettura e, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, adeguare la normativa: per esempio prevedendo il braccialetto elettronico, l’assunzione obbligatoria di farmaci mirati e la revisione del criterio di pertinenza territoriale per i ricoverati. All’interno della Rems, infatti, gli ospiti sono liberi e non è prevista la sorveglianza da parte della Polizia penitenziaria. Nel caso di Villa Caterina le recinzioni sono state rafforzate, ma la Rems sorge vicino alle case e spesso i fuggitivi attraversano appezzamenti di terreni privati e stradine frequentate anche da donne e bambini. Ricordo che in Liguria esiste pure la Rems di Calice al Cornoviglio alla Spezia, destinata ad accogliere gli autori di reato non collocabili nelle varie Rems delle altre Regioni d’Italia per carenza di posti disponibili o assenza di strutture che, invece, potrebbe ospitare soltanto i soggetti di pertinenza ligure e quindi dare una sufficiente risposta alle esigenze della nostra regione”.
Lo ha dichiarato consigliere regionale della Lega Alessio Piana (presidente della III commissione Attività produttive).