“Sorprende, ma non troppo, che vi sia chi, nell’ambito dell’Amministrazione Penitenziaria, prenda a pretesto il grave evento critico accaduto ieri nel carcere di Marassi a Genova (dove un detenuto è salito sul tetto di uno degli edifici della struttura detentiva) per attaccare senza ragione alcuna i vertici del carcere, segnatamente il dirigente di Polizia comandante del reparto, che proprio con la loro professionalità e la preziosa mediazione hanno indotto l’uomo, ora trasferito in altro penitenziario, ad interrompere nel modo migliore la protesta. Questa posizione, francamente sconcertante, del contestare ‘a prescindere’ si commenta da sola e fa comprendere come evidentemente, a monte della posizione sindacale, vi siano altre ragioni. È un po' come se uno che è stato ed è sospeso dal servizio per proprie responsabilità vada poi a cercare capri espiatori per sparare nel mucchio piuttosto che farsi un esame di coscienza e riconoscere le proprie colpe…”.
Lapidario il commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria circa alcune notizie di stampa sul recente evento critico accaduto in carcere a Marassi.
“Marassi è un carcere complicato ma è diretto con dirigenti di qualità: servono sempre più Agenti di Polizia Penitenziaria, ma non è strumentalizzando episodi delinquenziali che si rende un servizio alla comunità ed all’istituzione stessa”, conclude.