Il gioco di ruolo mi divertiva molto da piccola ma era un gioco e finiva. Oggi la città di Genova sta pagando un continuo gioco di ruolo sulla pelle del futuro della città dove Regione, Comune, sindaco , presidente e i vari commissariamenti girano tra le stesse persone che nella confusione fanno da padrone e quando non sanno come uscirne, a turno, usano il Governo. Per fortuna questa volta con la richiesta di VIA nazionale sul trasferimento a Ponte Somalia dei depositi chimici, da parte di Regione Liguria il presidente /commissario Toti esce dall'angolo in cui lo ha messo lo stesso amico e collega sindaco / commissario Bucci. Ma i problemi della città restano tali e il gioco va avanti. E va avanti senza la nomina di un presidente di Autorità Portuale verso un piano regolatore portuale che verrà fatto sempre dai soliti in doppi ruoli e con le conseguenti ambiguità.
I depositi chimici vanno spostati non a Ponte Somalia ma lontano da case, la diga foranea serve ma non nei termini decisi più dai costruttori che dal mondo portuale stesso, a Ponente viene usata l'ambiguità per non rispettare gli accordi presi ai tempi di Pericu con la popolazione che a Prà paga da anni molte servitù che potrebbero pagare in futuro anche Pegli e Voltri .
Per non parlare della riattivazione della linea ferroviaria Campasso con il rilancio certo positivo del trasporto su ferro che però passerà per la Valpolcevera erosa dalle grandi opere che a Genova nel 2023 sembrano portare solo servitù e non miglioramento di chi le abita tutti i giorni.
E' urgente che i ruoli tornino a essere unici: il sindaco faccia solo il sindaco e tuteli la sua città, il Presidente di Regione faccia solo il Presidente e tuteli la sua Regione, venga nominato un Presidente di Autorità Portuale indipendente che lavori su un piano regolatore portuale che parli con la città rilanciando lavoro e sostenibilità e che si rapporti di fatto con il sindaco e il presidente in modo indipendente e autonomo. E se c'è necessità di Commissari sul futuro di alcune opere, vengano nominati fuori da questi incroci evidentemente ormai usurati .
La costruzione del Ponte San Giorgio deve essere considerata la conseguenza di una tragedia terribile e indicibile, il crollo del Ponte Morandi con ben 43 vittime che attende ancora giustizia. E per tanto non un modello per tutte le situazioni che si prefigurano molto diverse
Esistono procedure come le Valutazioni di Impatto Ambientale nate come procedimenti diretti ad accertare la compatibilità di specifici progetti e deve esserci l'attenzione politica a far sì che nella maggioranza dei casi, in un momento di grave crisi climatica e ambientale, tali procedimenti si attivino al fine di rendere le opere il più compatibili possibili con l'ambiente e il futuro della città. Tutelare l'ambiente nelle grandi e vere città europee vuol dire sostenere il lavoro e la salute. A Genova pare che questo aspetto continui a non essere valutato possibile da chi governa. Su questo va fatta insieme alla città una dura e ferma opposizione e nei prossimi giorni porterò personalmente in aula consiliare.