Il ministero dell’ambiente scrive nero su bianco che è necessaria una valutazione d’impatto ambientale nazionale (VIA) per dare l’ok allo spostamento dei depositi chimici da Multedo a Ponte Somalia.
Una decisione che, inevitabilmente, allungherà ulteriormente i tempi del possibile trasferimento. Una procedura di questo tipo potrebbe durare anche 12 mesi.
A inizio luglio è stata la stessa Regione a che ha chiesto al ministero un chiarimento a riguardo: basta la VIA regionale oppure è necessaria una valutazione da Roma?
Il sindaco Bucci e il presidente Toti hanno sostenuto la tesi che bastasse una valutazione regionale ma il ministero, con una lettera di risposta, spiega la necessità di un documento nazionale.
LE CRITICHE DALL’OPPOSIZIONE
“E così ripagata l’arroganza di Toti e Bucci che, in più di un’occasione, hanno sottolineato come sarebbe bastata la VIA regionale - commenta il consigliere regionale, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale Gianni Pastorino - Anche questa volta inesattezze, promesse mischiate a incompetenza sono il marchio di fabbrica del duo Toti-Bucci. Una classe politica allo sbaraglio.
Ancora una volta un Governo politicamente affine alla Regione boccia l’operato di Toti. Tutto questo fa riflettere sulle valutazioni tecniche previste da Toti e sull’effettiva condivisione, se mai ci fosse, della progettualità tra quello che dispone il Governo e quello che viene fatto in Liguria e a Genova”.
“La risposta del Governo conferma il fatto che le previsioni di Bucci e Toti erano del tutto inadeguate - aggiungono Alessio Boni, Capogruppo Lista Rossoverde Municipio Ponente, Caterina Iacopi, Capogruppo Lista Rossoverde Municipio Centro Ovest e Filippo Bruzzone, Capogruppo Lista Rossoverde Comune di Genova - Ricordiamo che il Sindaco si vanta con vane promesse di avere la soluzione già dai primi anni del suo mandato. Oggi quelle promesse lasciano una sorriso amaro visto che per l’approvazione di VIA nazionale sono necessari 12 mesi.
Bucci non vuole fare il sindaco ma il commissario, l’uomo della provvidenza, il doge, il grande decisore sui progetti di Genova senza nemmeno saper confrontarsi con la sua stessa coalizione che a Roma lo contraddice”.
“Preoccupa molto l’atteggiamento di chi, responsabile di scelte che hanno un enorme impatto sulla vita delle persone, prende così alla leggera il proprio compito, preferendo lo sfoggio di soluzioni semplici - ma irrealizzabili - a problemi complessi, invece che affrontare il difficile ma necessario processo di analisi tecnica e confronto con la cittadinanza, indispensabile in situazioni come questa - scrive in una nota il Partito Democratico - Altrettanto allarmante risulta poi l’incoerenza di fondo che emerge da questa vicenda. Le forze di destra, che oggi governano il Paese, la Regione e Genova, non riescono neanche a trovare una sintesi fra i vari livelli amministrativi e smentiscono i propri amministratori evidenziandone mancanze e incompetenza.
Il quadro che ci viene consegnato è quello di una destra debole e inadeguata, dove la realtà dei fatti risulta essere ben diversa dalla propaganda, come purtroppo risulta essere chiaro alle cittadine e i cittadini di Multedo e Sampierdarena”.