Privatizzare i porti, Linea Condivisa: "Una proposta inaccettabile"

Il ministro Tajani in queste ore sta lanciando la proposta di privatizzazione dei porti italiani, una sorta di “spending review intelligente” per trovare più fondi per il bilancio dello Stato.

"Il modello del centrodestra è sempre lo stesso: regalare, svendere e cedere i servizi, i beni e gli spazi all’intervento dei privati - dichiara Gianni Pastorino, Capogruppo in Consiglio Regionale di Linea Condivisa e Vice presidente Commissione II Sanità - Lo vediamo quotidianamente sulla nostra pelle quando prenotiamo una visita specialistica. Ecco questo modello che sta facendo a pezzi la sanità pubblica vuole essere replicato su larga scala in altri settori per far cassa.

Il porto diventerà un far west, alla faccia della regolamentazione pubblica, dove i privati potranno fare il bello e il cattivo tempo. A venir meno sarà prima di tutto la disciplina del lavoro ma anche le aziende stesse, senza un regolatore pubblico, troveranno sul loro cammino enormi difficoltà".

"Una proposta inaccettabile - aggiunge la presidente di Linea Condivisa Rossella d’Acqui - I nostri porti rappresentano una ricchezza, un asset strategico per il Paese. È necessaria la presenza di una forte regia pubblica per garantire diritti e sviluppo. 

Del resto anche a Genova e in Liguria si delinea questo modello: nei giorni scorsi il commissariamento dell’Autorità di Sistema Portuale traccia proprio questa linea di progressivo abbandono e liquidazione degli spazi pubblici all’interno del porto".