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Attualità | 24 agosto 2023, 17:53

Sabato la comunità ecuadoriana scende in piazza: “Il diritto al voto deve essere un pilastro fondamentale”

Un corteo per la democrazia dopo le polemiche e i problemi con il voto telematico riscontrati anche a Genova durante le elezioni politiche dello scorso 20 agosto

Sabato la comunità ecuadoriana scende in piazza: “Il diritto al voto deve essere un pilastro fondamentale”

La comunità ecuadoriana di Genova e della Liguria scende in piazza per chiedere il rispetto dei principi democratici.

L’appuntamento è fissato per sabato 26 agosto alle ore 16 presso Piazza Caricamento, per poi raggiungere piazza de Ferrari attraversando Via San Lorenzo.

Le elezioni politiche dello scorso 20 agosto hanno lasciato una scia di polemiche legate al voto telematico. Anche a Genova la maggioranza delle persone che hanno provato a votare non ci è riuscita. Impossibile esprimere la propria preferenza. In tanti domenica si sono messi in coda davanti al consolato per chiedere risposte.

Nei giorni successivi la comunità si è organizzata e, a livello trasversale, diversi candidati hanno dato la disponibilità a scendere in piazza.

“Ad oggi il CNE Consiglio elettorale nazionale dell'Ecuador, ha soltanto riconosciuto attacchi informatici al momento dell’inizio delle votazioni, ma tuttora sostiene che il sistema abbia permesso di votare a tutti quelli che entravano all’apposita piattaforma (https://www.voto-telematico.cne.gob.ec/), ma noi abbiamo vissuto in prima pelle non solo la difficoltà per registrarsi al voto da parte di persone con poca dimestichezza tecnologica, ma anche un completo blocco della possibilità di voto dalle 10:00 (ora Italia) fino la fine del processo alle 19:00. Solo a Genova, dove i registrati al voto sono circa 13.700 cittadini, sono riusciti a votare 1.564 persone in confronto alle 5.588 delle presenziali del 2021.

Questo evento doveva essere attentamente monitorato sia a livello nazionale che internazionale, poiché ha introdotto una nuova modalità di partecipazione elettorale, non ben chiara per la maggior parte degli elettori. L'esperimento ha coinvolto una campagna di sensibilizzazione da parte degli organismi consolari in tutto il mondo, ma anche da parte della stessa comunità che grazie a centinaia di volontari. Infatti, si è raggiunto un numero di 123.851 iscritti abilitati per il voto telematico, in Europa, cioè il 30,2% degli aventi diritto al voto, un numero molto vicino alla percentuale di affluenza del 32% alle elezioni del 2021. La sensibilizzazione si è focalizzata non solo al registro, ma anche all’educazione degli elettori sull'utilizzo delle piattaforme digitali, per garantire una partecipazione informata.

Il DIRITTO AL VOTO è un pilastro fondamentale di qualsiasi società democratica, un mezzo attraverso il quale i cittadini possono esprimere le loro opinioni, influenzare il processo decisionale e contribuire attivamente alla costruzione del futuro del proprio paese. Nel caso particolare dei migranti ecuadoriani, hanno anche la possibilità di scegliere parlamentari che li possano direttamente rappresentare, quindi questa mancanza di accesso al voto è una grave violazione alla democrazia.

Durante il corteo, vogliamo raccogliere le testimonianze dei cittadini ecuadoriani che a Genova sono rimasti bloccati nel voto telematico, non riuscendo ad esprimere il loro voto.

Chiediamo alle autorità del CNE Consejo Nacional Electoral, in Ecuador che per il ballottaggio di ottobre 2023 si torni alla modalità presenziale, e che il voto esclusivamente telematico sia spostato per quando ci saranno delle vere garanzie per i votanti”.

Redazione

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