Si celebra oggi, 23 agosto, il 153esimo anniversario del quartiere, o meglio del barrio, de La Boca: un pezzo di Genova e di Liguria oltreoceano. Un luogo fraternamente legato alla nostra regione, una terra che tra la fine dell'800 e i primi del '900 ha accolto numerosi emigranti italiani e in particolar modo liguri partiti dalle nostre coste alla ricerca di un futuro migliore.
La Boca, ufficialmente fondata nel 1870, sorge alla foce del Riachuelo ed è stata sin da subito la casa di chi lavorava nei cantieri navali al servizio del vicino porto ma anche dei cosiddetti "carbunin", coloro che facevano il carbone. Un quartiere umile, popolato di case (i "conventillos") costruite con legno e lamiera e contraddistinte da tinte variopinte poiché colorate con le vernici avanzate dal porto. Quantità esigue e praticamente mai dello stesso colore, che diedero vita ad un vero e proprio arcobaleno che ancora oggi caratterizza la zona.
E pensare che nel 1882 coloro che popolavano il quartiere si autoproclamarono "República de la Boca" sventolando la bandiera di Genova e sottolineando la propria indipendenza dall'Argentina con tanto di atto formale inviato all'allora Re d'Italia Umberto I. Solo l'intervento in prima persona del presidente della nazione sudamericana Julio Argentino Roca riportò la situazione sui binari della normalità.
L'anima italiana e ligure del quartiere ha comunque condotto alla nascita di istituzioni come ad esempio il Cuerpo de Bomberos Voluntarios de La Boca, il primo corpo argentino dei pompieri fondato nel 1884 da un gruppo di genovesi tenendo conto di come i materiali con cui erano state costruite le case erano altamente infiammabili; oppure come il celebre club calcistico Boca Juniors, venuto alla luce nel 1905 e ancora oggi noto come "Los Xeneizes" data l'origine dei suoi fondatori. Senza dimenticare le varie influenze sul linguaggio (tante parole liguri sono ormai d'uso comune nella parlata argentina) e sulla cucina dove piatti come la "fainá", la nostra farinata, o la pasta con "tuco" (il "tocco" genovese) sono pietanze comuni anche oltreoceano.
Il 23 agosto è dunque una giornata di festa lungo il Caminito, la celebre via-museo del quartiere famosa per gli edifici variopinti in legno. Lì, negli anni '50 il pittore Benito Quinquela Martín realizzò un progetto - ispirato proprio dalle case popolari degli immigrati - riqualificando la zona degradata in quello che ancora oggi è riconosciuto come l'unico museo a cielo aperto di tutta l'Argentina. Una giornata di festa da vivere anche sotto la Lanterna e in tutta la Liguria.
Foto di Cristina Rosati
Roberto Vassallo