“Fino ad oggi non ci siamo mai espresse pubblicamente, ora, visto il lungo periodo d'attesa senza riscontro, riteniamo opportuno esternare il nostro punto di vista”.
Inizia così la lettera diffusa dalle calciatrici dell’UC Sampdoria, che esprimono la loro preoccupazione sul futuro della loro squadra a meno di un mese dall’inizio del campionato.
“A oggi, dopo oltre quattro settimane di repentini e continui cambi di posizione da parte della nuova proprietà, rappresentata da Manfredi e Radrizzani, non conosciamo ancora il destino della Sampdoria Women. A meno di un mese dall'inizio del campionato di serie A, la rosa disponibile non è ancora stata convocata per l'inizio dell'attività. A causa di questi continui ritardi e mancanza di comunicazione ci ritroviamo in uno stato di totale disagio, senza alloggi né retribuzione. Difatti, a differenza della squadra maschile, non abbiamo ancora percepito il pagamento della mensilità di giugno relativo alla passata stagione. Ancora una volta, appare evidente come i diritti di noi donne risultino secondari rispetto a quelli dei nostri colleghi uomini.
Questi ritardi ci espongono ad un maggior rischio di infortuni che potrebbero impattare significativamente sulla nostra carriera. Oltre alle potenziali problematiche fisiche, ci preme sottolineare le conseguenze che questa condizione comporta sulla nostra salute mentale: preoccupazioni, stress, depressione, precarietà.
Prima di essere giocatrici siamo persone che stanno soffrendo e che meritano rispetto, fino ad ora mai dimostrato. Per questi motivi chiediamo fortemente ed il prima possibile che venga presa una decisione definitiva, qualunque essa sia, per porre fine a questa situazione straziante e permettere ad ogni giocatrice di decidere del proprio futuro”.
A evidenziare il problema negli scorsi giorni anche la consigliera comunale Cristina Lodi (PD): "Sarebbe una macchia per la città di Genova, la sua amministrazione e per la società stessa con i suoi nuovi proprietari - scriveva Lodi - se dopo tutti gli sforzi fatti per dare un futuro alla squadra maschile ad essere penalizzate fossero proprio le calciatrici che, con i propri sforzi sul campo, hanno acquisito il diritto a giocare il prossimo campionato di A. È necessario quindi che da parte del presidente della regione Liguria e dal sindaco di Genova ci sia un concreto impegno per dare un futuro alla squadra femminile della Samp intorno a cui ruotano, oltre le calciatrici, numerose professionalità che si troverebbero a stagione iniziata senza occupazione”.