Attendersi strabilianti risposte da stropicciarsi gli occhi era forse troppo. Era calcio di luglio, anche se la temperatura della serata genovese poteva lasciar pensare quasi ad altro, la squadra è ancora a tutti gli effetti una sorta di cantiere aperto per una casa con solide fondamenta ma da arredare per renderla accogliente.
Eppure quel che cercava Alberto Gilardino dal suo Genoa nella prima uscita stagionale al Luigi Ferraris di fronte al Monaco si è visto. Una squadra compatta, che ha costruito decisamente non troppo rischiando però forse ancor meno, portando a casa col rigore di Gudmundsson un 1-0 che al triplice fischio placa qualche mugugno per una prestazione lontana dal "calcio champagne".
D'altronde questo è ciò che aveva chiesto il tecnico ai suoi, di dimostrare, dopo i quattro gol col Venezia, solidità innanzitutto: "Ho visto le richieste fatte preparando la gara - ha detto il tecnico alla fine - Abbiamo dimostrato di esse squadra compatta e votata al sacrificio, volevo una risposta sul piano dell'atteggiamento e c'è stata".
Ormai collaudato il 3-5-2 il tecnico ha infatti provato a mischiare le carte, soprattutto nel posizionamento dietro con Dragusin, Biraschi, Bani, Vogliacco e Vasquez a giostrarsi da destra a sinistra. Ma anche nel mezzo, dove la sorpresa è stata la prova più che sufficiente di Frendrup davanti alla difesa, vista l'assenza di Badelj per un fastidio, a tenere a bada il "folletto" Ben Seghir e dare supporto a un sempre ordinato ma ancora appesantito Strootman e a un Melegoni pur volitivo ma parso in cerca di una collocazione ideale nello scacchiere genoano.
D'altronde dal mercato qualcosa nel mezzo arriverà, e l'ultima trovata degli uomini mercato per dare nerbo al centrocampo pare essere il norvegese ex blucerchiato Morten Thorsby. "Un giocatore che nella partita fa molti chilometri, ha fisicità ed è bravo sia di testa che sulle seconde palle" ha detto il tecnico.
Insomma, un po' quanto manca finora al Grifone che però ieri sera ha accolto per la prima volta in campo, dopo il bagno di folla di due giorni prima, Retegui. L'ex Tigre è già fisicamente a posto, e si vede, ci mette "dinamismo e voglia, ha la gamba e lo spirito giusto, va lasciato tranquillo e fatto lavorare".
Ad accoglierlo come detto è stato l'entusiasmo del pubblico con 12mila e più presenti, altra nota della serata "bellissima", come lo slogan della campagna abbonamenti che ha già superato quota 22mila tessere.
E chissà che proprio il mercato non possa dare ulteriore slancio non solo alla squadra ("ho fiducia nelle persone che stanno lavorando per inserire elementi che possono sicuramente dare un valore aggiunto" ha detto Gila) ma anche agli abbonati per raggiungere la fatidica quota 25mila.