Botta e risposta tra amministrazione, progettisti e comitati presenti ieri pomeriggio al consiglio municipale congiunto di Centro Est e Centro Ovest dedicato alla funivia del Lagaccio, il discusso progetto che prevede la costruzione di una funicolare, finanziata per circa 40,5 milioni dai fondi complementari del Pnrr che partirà dalla stazione marittima e arriverà a Forte Begato, con una fermata intermedia al Lagaccio.
I dettagli sono stati forniti dal progettista, l'architetto Carlo Cillara.
L'impianto sorvolerà il Lagaccio a un'altezza massima di oltre settanta metri. “Una scelta – ha spiegato Cillara – per allontanare la visuale rispetto a quella di qualunque cittadino che attraversa l'area urbana”.
Il secondo tronco, quello che dal Lagaccio porta al Forte, sarà più aderente al suolo, si svilupperà infatti a un'altezza tra i 26 e i 47 metri.
Per quanto riguarda le stazioni: “Quella di partenza – spiega Cillara – sarà di dimensioni minime indispensabili per ospitare il macchinario, si pone in una situazione di minimo impatto rispetto all'area confinante con l'arrivo della metropolitana, in modo da occupare meno spazio possibile”.
“La stazione intermedia – continua l'architetto – assumerà una deviazione angolare che permetterà di uscire e entrare nel veicolo successivo e arrivare a Forte Begato. Siamo convinti che l'impianto avrà notevole successo come lo hanno avuto altri impianti in altre località, dove pure non è mancato il dibattito".
Le cabine, come ha spiegato Luca Fronza, progettista di Doppelmayr, la ditta che si occuperà della costruzione insieme a Collini, la d viaggeranno a un'altezza tra i 54 e i 70 metri nel primo tronco, e tra i 26 e i 47 nel secondo, avranno sessanta posti, la velocità di crociera sarà di nove metri al secondo, impiegheranno circa tre minuti a tratta e trasporteranno 840 persone l'ora.
Per quanto riguarda i costi di gestione e personale, i tecnici hanno spiegato che ammonteranno a circa un milione l'anno. L'impatto acustico sarà di 46 decibel.
I lavori, nonostante gli annunci dei mesi scorsi dell'amministrazione, secondo cui sarebbero partiti in estate, in realtà non sono ancora iniziati e non esiste al momento una data certa. Il vicesindaco Pietro Piciocchi, presente all'incontro, ha comunque rassicurato i cittadini presenti dicendo che la funivia “valorizzerà il Lagaccio, non è una servitù, ma un monumento”.
Di avviso opposto i rappresentanti del comitato 'Con i piedi per terra', composto dai cittadini che si oppongono alla funivia. Ieri Antea Guzzi, presente al consiglio municipale, ha letto un appello:
“Nella seduta a cui hanno partecipato sia l’assessore Piciocchi che alcuni tecnici di
Doppelmayr-Collini, - ha detto Guzzi - sono emersi nuovi dati sull'opera che, nei fatti, aggiungono poco o nulla e ribadiscono la totale estraneità dell'Amministrazione alla valutazione dell'impatto che la funivia avrà sulla vallata e su i suoi abitanti.
Tra le diverse domande poste dai cittadini ne emerge una cruciale: 'Avete calcolato il numero delle persone che avranno un pilone davanti alle finestre e di quelle che saranno sorvolate dalle cabine?'. La risposta, agghiacciante, è che è stato considerato solo il numero dei palazzi, non quello delle persone. Persone che, ancora una volta, vengono ignorate da questa Amministrazione.
Emblematica è poi stata la conclusione del consiglio che ha visto l'uscita in massa dei consiglieri di centro destra che, con la loro assenza hanno impedito, per la mancanza del numero legale, di effettuare la votazione. Questo atto è stato un grave sgarbo istituzionale sia verso i cittadini che li hanno eletti, e quelli presenti, che verso la figura del vice-sindaco Piciocchi.
Il comitato 'Con i piedi per terra' fa parte della Rete dei Comitati Genovesi - oltre 30 soggetti (tra gruppi, comitati e associazioni) che, da Levante a Ponente, contestano i tanti progetti che stanno interessando la città compromettendone per sempre la vivibilità, spesso in nome di interessi privati, senza alcun percorso partecipato con la cittadinanza, né un piano di sviluppo per i quartieri coinvolti, né forme di compensazione per chi vi abita. Migliaia di cittadine e cittadini preoccupati per il futuro della nostra città”.