Attualità - 27 luglio 2023, 15:21

Siap, al circolo di via Albertazzi la tavola rotonda su sicurezza reale e percepita

Il reato che preoccupa di più è lo spaccio di sostanze con i suoi reati contingenti

Oggi 27 luglio 2023 Presso il Circolo CAP di via Albertazzi si è tenuta la tavola rotonda sul tema “sicurezza reale e sicurezza percepita. L’importanza del coordinamento istituzionale e locale sul territorio” organizzato dal Sindacato Italiano Appartenenti Polizia che rappresenta oltre 15.000 iscritti a livello nazionale e 500 a Genova.

Il segretario provinciale di Genova e segretario nazionale del SIAP Traverso ha introdotto il dibattito palesando lo scopo dell’incontro: non solo segnalare i problemi, ma offrire proposte per risolverli.

La categoria della Polizia di Stato è in difficoltà per problemi di organico nati dal lungo stop ai concorsi che ha causato un mancato ricambio generazionale dopo il pensionamento di tanti operatori con cui si è disperso un grande bagaglio di esperienza, anche investigativa.

Il reato che preoccupa di più è lo spaccio di sostanze con i suoi reati contingenti. Genova ha uno dei porti più importanti del mediterraneo attraverso cui transitano anche gli stupefacenti, per questo l’attività investigativa è fondamentale, non solo quella di ordine pubblico.

È la stessa DIA a dire che esistono pesanti infiltrazioni mafiose sul territorio. Questa carenza di personale e risorse ricade su uomini e donne della polizia di Stato anche in termini di disagio psicologico e rischio burn out per l’impossibilità di fornire risposte ai cittadini e sostenere i servizi richiesti.

Ma, secondo Traverso, essa ricade sui cittadini genovesi sia in termini di sicurezza percepita che di sicurezza offerta e gli importanti investimenti che invece ha fatto il comune sulla Polizia locale rischiano di vanificarsi per l’assenza di coordinamento e integrazione con il lavoro delle altre forze dell’ordine.

Per Traverso serve uno sforzo di coordinamento tra le forze in campo finora mancato, una posizione questa che il Siap sostiene da tempo, senza contrapposizioni con la Polizia Locale, ma cercando di integrare le risorse. 

Per questo non basta il Comitato per ordine e sicurezza pubblica previsto dalla 121 del 1981, ma entra in gioco anche il decreto Minniti del 2017 sulla sicurezza urbana che regole le tante misure che possono  essere messe in campo per la sicurezza, a partire dal degrado per arrivare alla sicurezza diffusa. 

Il decreto Minniti è stato, per esempio, utilizzato per ordinanze sindacali come quella discussa anti-alcool, ma anche per la rinnovazione della centrale operativa della polizia municipale oggi avanzatissima che però stride con i problemi enormi della centrale operativa della Polizia di Stato, rimasta ferma al 2001.

Ora la Polizia Locale ha una centrale modernissima ma che deve comunque rivolgersi alla centrale della polizia di Stato per talune attività, mentre la Polizia di Stato ha un centrale vetusta e deve in aggiunta sobbarcarsi un aggravio di lavoro.

Questo è un esempio di mancanza di coordinamento che sarebbe possibile superare con una sinergia che coinvolga tutte le realtà coinvolte nella sicurezza locale.

Secondo Traverso è mancato infatti un fondamentale passaggio politico dell’applicazione del Decreto Minniti ovvero la contrattualizzazione dei previsti Patti per la Sicurezza tra comune prefettura e cittadini, che a Genova non sono mai stati avviati sotto il profilo politico visto che, come previsto dall’art. 5 del Decreto Minniti d.l 14/2017, prevede anche la concertazione con le rappresentanze delle associazioni di categoria tra le quali anche le organizzazioni sindacali ma anche chi rappresenta sul territorio le fasce deboli e fragili che vivono nella città di Genova (pensionati, donne vittime di violenze, commercianti, giovani disoccupati, ect).

Il Siap ha rimarcato come attraverso i Patti per la Sicurezza, oltre al coordinamento, si potrebbe avviare una preventiva e strategica valutazione del rischio sicurezza urbana e una mappatura del territorio, perché ogni intervento deve tenere conto della diversità delle zone e dei loro problemi.

Quindi la proposta offerta oggi attraverso la nostra Tavola Rotonda è quella di avviare i suddetti Patti per la Sicurezza, un modello che potrebbe essere recepito anche su altri comuni presenti sul territorio regionale e provinciale Genovese, per esempio anche nel Tigullio dove la Polizia di Stato è presente con i suoi Commissariati a Chiavari e Rapallo.

Il dibattito è stato costruttivo e molto articolato ma in estrema sintesi cogliamo favorevolmente l’apertura dell’assessore Gambino verso una effettiva formalizzazione  politica dei Patti  sulla Sicurezza previsti dal decreto Minniti con il coinvolgimento da noi auspicato di tutti i soggetti che sul territorio possono dare un contributo sociale per abbattere le criticità di sicurezza urbana che interessano il territorio genovese. 

Redazione