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Municipio Centro Est | 26 luglio 2023, 09:37

Al via l'abbattimento del pino marittimo di corso Magenta, presidio degli ambientalisti, "Ma non poteva essere salvato" (FOTO e VIDEO)

Un taglio necessario perché l'albero era danneggiato, ma non è mancato il presidio da parte delle associazioni ambientaliste che contestano la gestione del verde in città

Al via l'abbattimento del pino marittimo di corso Magenta, presidio degli ambientalisti, "Ma non poteva essere salvato" (FOTO e VIDEO)

Sono iniziate questa mattina alle 8 le operazioni di abbattimento del pino marittimo di corso Magenta, l'arbusto pericolante le cui radici sono state danneggiate, probabilmente dai sottoservizi. Il taglio andrà avanti nei prossimi giorni, questa mattina i tecnici di Aster si occupano della chioma, per poi concentrarsi sul tronco nelle prossime ore.



Un taglio necessario perché l'albero era danneggiato, ma non è mancato il presidio da parte delle associazioni ambientaliste che contestano la gestione del verde in città.

In questo caso – spiega a La Voce di Genova Andrea Agostini del circolo Nuova Ecologia - i nostri tecnici, quindi non quelli di Aster, ci dicono che questo taglio non è evitabile, non ci sono condizioni alternative che garantiscano la sicurezza dell'albero e per le persone. La ragione principale è che a seguito degli interventi sull'asfalto per i sottoservizi, sono state tagliate le radici. Quest'albero scarica la potenza dell'aria che gli arriva addosso sul tronco e sulle radici, se queste sono state tagliate rischia di crollare. Noi vogliamo che gli alberi vengano conservati e che in caso di taglio vengano ripiantati. Lo abbiamo ottenuto, ci sarà il rimpianto in autunno”.

Un taglio doloroso – commenta il vicepresidente di Italia Nostra Vincenzo Lagomarsino - che forse poteva essere evitato se per tempo si fosse fatta attenzione agli scavi che vengono fatti, che probabilmente hanno lesionato le radici creando instabilità nella pianta, facendo manutenzioni più mirate. Noi chiediamo che venga redatto un piano del verde, che è la base per pianificazione botanica della nostra città, a cui vogliamo dare il nostro contributo, e chiediamo in questo caso che venga reimpiantata una pianta della stessa essenza nei tempi corretti, quindi non tra quindici anni, ma questo autunno-inverno”.

L'interlocuzione con Aster e Comune – conclude Lagomarsino - è sempre aperta, noi vogliamo che il verde venga salvaguardato sotto il profilo numerico e qualitativo, non tutte le sostituzioni sono uguali, un abbattimento di una pianta di prima grandezza come quella alle mie spalle non può essere compensato da un alberello come un pero o un melo da fiore, deve essere messa una pianta della stessa grandezza”.

A fare il punto della situazione sull'abbattimento e il reimpianto, Giorgio Costa, responsabile divisione verde Aster, che ha assistito alle operazioni di questa mattina.

Purtroppo stiamo controllando questa pianta da tempo perché abbiamo verificato dei movimenti. Abbiamo provato tutte le verifiche di stabilità possibili, alla fine abbiamo confermato che la pianta sta cedendo radicalmente e quindi è destinata a rovesciarsi. Tengo a precisare che sono verifiche che non facciamo da soli, ma con il supporto e la sottoscrizione di un tecnico specializzato che si occupa di stabilità degli alberi, quindi con grande dispiacere, perché è una pianta abbastanza unica, siamo costretti a levarlo. Sotto c'è un edificio che viene utilizzato quotidianamente e oltre ai danni materiali c'è anche un pericolo fisico per le persone”.

Per quanto riguarda la sostituzione, Aster conferma che probabilmente non sarà reimpiantato un altro pino marittimo. “Sicuramente metteremo un altro pino, dobbiamo verificare gli spazi, questo pino è stato danneggiato nelle radici, probabilmente dai sottoservizi. Rimettere una pianta con problemi radicali così spinti ci crea dei dubbi, rimetteremo un pino, ci viene contestato che quelli che piantiamo sono piccoli, ma le piante piccole hanno degli attecchimenti maggiori, quindi purtroppo bisogna aspettare qualche anno per vedere una pianta di discrete dimensioni. I tempi degli alberi sono questi, ma noi siamo fiduciosi e vogliamo reimpiantare come stiamo facendo in moltissime zone della città”.

Francesco Li Noce

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