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Economia | 25 luglio 2023, 11:37

Turismo, in Liguria solo 6 lavoratori su 100 hanno un contratto a tempo indeterminato (Foto e Video)

L'occupazione è in aumento, ma è di qualità insufficiente secondo Cgil, che porta avanti la campagna ‘Mettiamo il turismo sottosopra’ a bordo del camper per i diritti dei lavoratori

Turismo, in Liguria solo 6 lavoratori su 100 hanno un contratto a tempo indeterminato (Foto e Video)

In Liguria solo il 6,1% degli assunti nel comparto turistico ha un contratto a tempo indeterminato. Lo evidenzia Marco De Silvaresponsabile dell’Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria, il sindacato che questa mattina ha organizzato un convegno a Palazzo San Giorgio proprio per evidenziare le principali tematiche legate all’occupazione e alla precarietà in questo settore. "Di questi lavoratori, il 57,1% ha un contratto a termine, il 29,4% a chiamata e il 6,7% è apprendista”.

In Liguria sono 136.692 i lavoratori del comparto turistico, pari al 22% degli occupati regionali. Nonostante i flussi in aumento, questo rimane un settore dove spesso i diritti non vengono rispettati: durante le ispezioni effettuate dall’Istituto nazionale del lavoro in Liguria all’interno delle aziende è emerso che, su 377 lavoratori in nero, ben 118 fossero totalmente in nero

Genova è una delle città che, più di altre, ha imparato non solo a destagionalizzare, ma a completare l’offerta turistica: si va dallo sport allo spettacolo, dall’arte al mare” racconta De Silva. “Quello che manca ancora è una capacità attrattiva a tutto tondo, che garantisca al turismo di stagione e al turismo litoraneo il recupero delle aree interne, delle aree verdi, dell’Alta Via, perché la nostra è una regione che può vivere di turismo tutto l’anno. Sicuramente migliorare qualificare l’offerta vuol dire anche rispondere a quelle giustissime esigenze di dignità, rispetto, continuità e qualità del lavoro di cui questo settore ha assolutamente bisogno”. 

La fotografia del comparto turistico in Liguria, vede l’occupazione in aumento, ma di qualità insufficiente, secondo De Silva: contratti molto brevi, retribuzioni sotto la soglia dei 9 euro lordi l’ora e intensità mensile dell’occupazione sono le problematiche più evidenti. “I dati del primo quadrimestre del 2023 sulle attivazioni di contratti ci mostra un settore turistico che aumenta del 70% rispetto all’anno precedente. Abbiamo però un problema di irregolarità nel lavoro, perché il settore purtroppo ha la percentuale più alta rispetto alle ispezioni effettuate nel 2022: quasi tre ispezioni su quattro sono state irregolari”. A penalizzare ulteriormente la situazione è la tipica conformazione delle aziende turistiche, che in Liguria sono spesso di piccole e piccolissime dimensioni e a conduzione familiare, che rendono ulteriormente vulnerabile il comparto “non garantendo le capacità imprenditoriali che il settore esigerebbe, la capacità di innovazione e interventi di adeguamento formativo delle maestranze. Qualificare il turismo vuol dire occuparsi delle persone, prima come persone e poi come turisti”.

Inoltre, “passata l’ondata pandemica e aumentata l’intensità del lavoro, è immediatamente ricominciato lo stillicidio di infortuni sul lavoro a cui spesso, anche se non in maniera frequente come in altri settori, corrispondono anche infortuni mortali. Abbiamo quindi criticità che non possono essere nascoste dall’aumento numerico dell’occupazione

Per richiamare l’attenzione su queste tematiche, è in corso la campagna ‘Mettiamo il turismo sottosopra’ 2023.

A spiegare l’iniziativa Monja Caniolo, Segretaria Nazionale Filcams Cgil: “Con i nostri camper che girano sul territorio nazionale incontriamo lavoratrici e lavoratori del turismo, per parlare dei loro diritti e delle loro tutele, di come deve essere contrattualizzato il loro rapporto di lavoro. Genova è la sesta tappa del nostro tour, e anche qui incontreremo associazioni datoriali e politica locale per parlare della nostra proposta di turismo: vogliamo mettere sottosopra, capovolgere gli schemi attuali, ormi insostenibili dal punto di vista dell’occupazione, per portare avanti un nuovo modello che mette al centro il lavoro, la qualità dell’occupazione e la sostenibilità delle condizioni”.

Un ulteriore aspetto riguarda il rinnovo dei contratti dei lavoratori: “Purtroppo i contratti nazionali del turismo, che sono 6, sono scaduti ormai da anni - continua a spiegare Caniolo -. Il più recente nel 2021, alcuni nel 2018. Siamo impegnati nelle trattative, ma stiamo incontrando delle criticità importanti: le parti datoriali però dilatano i tempi, non siamo ancora riusciti a parlare di aumento salariale, che è fondamentale in un momento come questo, in cui lavoratori e lavoratrici hanno perso potere d’acquisto. Se non dovessimo riuscire ad accelerare le trattative, non è esclusa la mobilitazione”. 

Chiara Orsetti

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