“Abbiamo illustrato ai sindaci che parteciperanno alla Conferenza dei Servizi, che partirà tra poche settimane, le linee essenziali del progetto e delle opere accessorie che andranno realizzate: si tratta di una nave rigassificatrice che stazionerà a 4 chilometri dalla costa, nello specchio acqueo antistante Vado Ligure, collegata ad una tubazione subacquea e sotterranea in gran parte già esistente e che servirà a garantire la sicurezza energetica del Paese per i prossimi 20 anni, a fronte di un costante incremento delle rinnovabili nel percorso della transizione energetica. È un’occasione di dialogo con Roma per migliorare i protocolli d’intesa e le opere strategiche necessarie in una zona importante come il Savonese: nelle prossime settimane ragioneremo anche su un piano più politico per individuare non solo lo strumento idoneo – protocollo d’intesa o accordo di programma – ma soprattutto le esigenze infrastrutturali da portare a termine sul territorio”.
Così il presidente della Regione Liguria e commissario di governo per il rigassificatore Giovanni Toti, a margine del primo incontro con i sindaci di Vado Ligure, Quiliano, Altare, Carcare e Cairo Montenotte interessate dal progetto e di Savona, dopo la presentazione dell’istanza da parte di Snam per il posizionamento della nave rigassificatrice offshore, a 4 chilometri dalla costa nello specchio acqueo, già interdetto alla navigazione, antistante il Comune di Vado Ligure.
Erano presenti all’incontro anche l’assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, il presidente della Provincia di Savona Pierangelo Oliveri, il segretario generale dell’Autorità portuale di sistema del Mar Ligure Occidentale Paolo Piacenza e i Direttori dei Dipartimenti regionali coinvolti nella struttura commissariale. La Golar Tundra di Snam scaricherà il gas attraverso una condotta sottomarina e sotterranea lunga 4,2 chilometri fino al punto di approdo dell’impianto a terra, all’interno della Tirreno Power. Tutte le opere si realizzeranno al di fuori del Sito Rete Natura Fondali Noli-Bergeggi, senza intercettare alcun habitat di interesse comunitario. I tracciati di terra di collegamento alla Rete Nazionale Gasdotti intesseranno i territori di Vado Ligure, Quiliano, Altare, Carcare e Cairo Montenotte.
“Ho chiesto ai sindaci di rivederci prima della pausa agostana – ha aggiunto Toti - dopo una loro ricognizione per capire quali sono le opere più importanti, oltre a quelle già individuate nel Protocollo di Vado e nel Piano regionale integrato delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti. Accanto al percorso amministrativo di circa 200 giorni fino all’ormeggio stabile della nave nella seconda metà del 2026, c'è infatti da affrontare un tema politico, che riguarda il dialogo con il governo sulle cosiddette opere compensative. Ne ho già parlato con il viceministro Rixi e con il ministro Salvini, anche se il driver di questa operazione è il ministero dell’Ambiente. E per questo ho già detto anche al ministro Picchetto che riterremmo opportuno individuare un momento di confronto per allineare i bisogni del territorio e trovare le coperture finanziare ad opere che sono attese. Questa è la vera funzione di questo tavolo: individuare da un lato gli strumenti tecnico-giuridici più idonei e dall’altro i contenuti, ovvero le opere che il territorio attende siano messe a terra e che ora possono trovare soddisfazione. Tutto questo – ha concluso il commissario - tenuto conto che si tratta di un’opera strategica per la sicurezza energetica del Paese e di prestigio per il territorio che la ospita in termini di assunzione di responsabilità e leale collaborazione per il bene dell’Italia”.