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Attualità | 13 luglio 2023, 15:46

Elezioni in Ecuador, il Consolato di Genova impegnato nelle votazioni online

In Liguria sono circa 13 mila i potenziali votanti

Elezioni in Ecuador, il Consolato di Genova impegnato nelle votazioni online

Urne aperto il prossimo 20 agosto in Ecuador per il rinnovo del parlamento nazionale e la nomina del nuovo presidente e vice presidente. A questo si aggiunge un quesito referendario relativo allo Yasuní.

Ma andiamo per ordine: il console dell’Ecuador a Genova, Gustavo Palacio Urrutia (in foto), sta lanciando in questi giorni un appello al voto a tutti i connazionali. Per la prima volta infatti potranno votare via telematica anche i cittadini e le cittadine all’estero. In Liguria sono circa 13 mila i potenziali votanti e Genova è stata una delle prime realtà all’estero che hanno aperto al voto telematico in maniera sperimentale già lo scorso 5 febbraio quando gli ecuadoriani sono stati chiamati alle urne in occasione delle elezioni politiche.

Ora il sistema telematico è stato strutturato, implementato ed esteso in Italia e in numerosi altri Paesi. Il Consejo Nacional Electoral - CNE (Consiglio Nazionale Elettorale) ha attivato un portale (https://inscripcion.voto-telematico.app/registro) che permette una semplice registrazione tramite cellulare, pc o tablet. Potranno votare  le cittadine e i cittadini ecuadoriani che hanno cambiato il domicilio elettorale entro al 14 maggio 2022.

Per maggiori informazioni: https://www.voto-telematico.cne.gob.ec/

LA SITUAZIONE IN ECUADOR 

Per anni il Paese è stato spaccato in due dalla figura dell’ex presidente della repubblica Raffael Correa, in carica dal 2007 al 2017, che ha polarizzato la politica nazionale. L’ex presidente, negli ultimi anni esule in Belgio e successivamente condannato ad otto anni di carcere per corruzione aggravata e all'inibizione per 25 anni da incarichi pubblici, è accusato di aver alimentato una fitta rete di corruzione per finanziare il proprio partito. 

Nel 2017 prende il posto di Correa Lenín Moreno che resta alla guida del Paese fino al 2021. Moreno, dello stesso partito di Correa (Alianza Pais), negli anni prenderà sempre più distanza dal suo predecessore. Nel 2021 il suo mandato termina dopo le proteste sociali esplose in tutto il Paese a seguito del piano di austerità varato dal governo. Secondo Moreno dietro alle agitazioni ci sarebbe stata la mano di Correa.

Nel 2021 viene eletto Guillermo Lasso unendo tutto il fronte anticorreista. Con il passare dei mesi questo sostegno largo però è venuto meno in seguito ad alcune accuse di corruzione: secondo le opposizioni, non avrebbe messo fine a un contratto tra la Flotta petrolifera ecuadoriana ed il consorzio Amazon Tankers arrecando un danno alle casse statali. Lasso ha così rassegnato le dimissioni.

ELEZIONI POLITICHE

Quelle del 20 agosto sono elezioni anticipate. Secondo la Costituzione dell’Ecuador chi verrà eletto resterà in carica fino maggio 2025, dopodiché riprenderanno le regolari elezioni programmate. Il voto di agosto determinerà anche i membri del Congresso, composto da 137 seggi.

Sono otto i candidati alla presidenza. È la prima volta che ci sono così tanti candidati. Questa frammentazione porterà quasi sicuramente a un ballottaggio tra i due candidati più votati che si svolgerà il prossimo ottobre.

Ecco i nomi dei candidati:

  • Luisa Gonzalez (Citizen Revolution Movement), “delfina” dell’ex presidente Correa
  • Jan Topic (partito conservatore PSC Social Christian Party)
  • Yaku Perez (leader indigeno di Alianza Claro que se puede - Unidad Popular)
  • Otto Sonnenholzner, ex vicepresidente di Lenín Moreno
  • Xavier Hervas (Movimento RITO)
  • Fernando Villavicencio (Movimento Contruye Ecuador) 
  • Bolívar Armijos (Movimiento Amigo)
  • Daniel Noboa (Alianza Acción Democratica Nacíonal) 

REFERENDUM

Gli elettori saranno chiamati anche ad esprimersi sull’estrazione petrolifera nel Parco Nazionale Yasuní ITT. Si tratta del più grande parco nazionale dell’Ecuador e gli ecuadoriani dovranno decidere se preservare questo territorio oppure dare il via libera alle trivellazioni.

Marco Garibaldi

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