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Municipio Media Valbisagno | 12 luglio 2023, 14:27

Forno crematorio, dopo la commissione intervengono i comitati: "I dati dicono che non serve"

"L’attuale forno crematorio non è assolutamente in sofferenza e il numero totale dei forni crematori in Liguria è persino in esubero"

Forno crematorio, dopo la commissione intervengono i comitati: "I dati dicono che non serve"

"In data 10 luglio 2023 il Comitato Cittadini Banchelle, il Comitato di Via Vecchia e Strade Limitrofe, il Comitato Difesa del Parco dei Forti e delle Mura di Genova, il Circolo Nuova Ecologia e l’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Genova), in rappresentanza della Rete Genovese, sono stati auditi in occasione della Commissione comunale relativa al progetto per il nuovo impianto crematorio". Lo scrive la rete dei comitati genovesi.

Le uniche novità comunicate dall’amministrazione sono che il 15 giugno è stato firmato il contratto di concessione tra il Comune e la ditta Crezza srl e che il 30 luglio dovrà presentare il progetto definitivo, quindi partirà la Conferenza dei servizi. Constatiamo ancora una volta come il Comune agisca sempre sotto traccia e la firma della concessione, la cui notizia è arrivata quasi un mese dopo, ne è la prova.

Riteniamo utile sottolineare alcuni interventi:

il Presidente del Municipio Media Val Bisagno Uremassi ha tentato goffamente di giustificare il voto della maggioranza del Municipio IV contrario alla mozione presentata dalla minoranza la scorsa settimana contro la realizzazione del nuovo crematorio, sostenendo di aver respinto la mozione perché non c’è ancora un progetto definitivo.

Ancora una volta la maggioranza ha dato prova di non essere dalla parte dei cittadini: i comitati gli hanno fatto notare che se veramente avessero voluto dimostrare cautela, avrebbero potuto astenersi e non votare addirittura contro.

Il Circolo Nuova Ecologia ha fatto presente che il sito prescelto per la realizzazione del nuovo crematorio si troverebbe sotto ad una frana attiva, come definito dalla tavola 28 del PUC.

I comitati hanno evidenziato, mediante dati certi, che l’attuale forno crematorio non è assolutamente in sofferenza e che il numero totale dei forni crematori in Liguria è persino in esubero. 


In particolare l’attuale crematorio di Genova può garantire la cremazione fino a 14.000 salme all’anno. Attualmente i tempi di attesa per la cremazione sono di 1/2 giorni, le salme potrebbero essere cremate già il giorno successivo il funerale ma le pratiche burocratiche ne possono ritardare l’esecuzione. Hanno poi evidenziato, mediante un documento di ISDE Italia, le sostanze altamente inquinanti e pericolose che si andrebbero a sommare a quelle già presenti in Val Bisagno a causa delle tante servitù già esistenti.

Gli interventi della maggioranza sono stati limitati, alcuni di questi hanno tentato di negare in maniera peraltro inefficace, la pericolosità di determinate sostanze, dicendo che le quantità prodotte, che i comitati avevano citato, non potevano essere di tali entità: riteniamo che nessun consigliere presente avesse le competenze per affermare ciò, e i dati riportati dai comitati derivano da una ricerca di un’associazione importante quale l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente.

Qualche consigliere non era neanche informato sul procedimento autorizzativo di un forno crematorio, nominando il Prefetto quale autorità preposta. Dopo ore di commissione è intervenuto infine l’assessore Piciocchi, sostenendo un incremento dei decessi tale da ritenere necessario addirittura un secondo tempio crematorio. A fronte dei dati suesposti non riusciamo a comprendere come l’amministrazione possa affermare di vedere oggi un punto di saturazione degli impianti già attivi. Se così fosse l’attuale crematorio dovrebbe lavorare al limite della sua capacità, ossia cremare 14.000 salme all’anno: considerando una percentuale del 78% di cremazioni sui decessi significa che dovremmo avere 18.666 morti all’anno.

Preso atto che questa amministrazione dichiara di lavorare sempre in prospettiva futura, non è che ci sfugge qualcosa? Sta per arrivare una nuova pandemia o una guerra nucleare e ci mettiamo al vento con un nuovo crematorio? Ci piacerebbe saperlo! Medici per l’ambiente ha sottolineato l’urgenza di fornire immediatamente la mappatura e la tipologia dell’inquinamento già esistente e lo stato di salute dei cittadini. Con riferimento al fatto, come affermato dall’assessore Piciocchi, che la cremazione non è soltanto bruciare le salme, ma esiste oggi il problema per gli spazi attigui e necessari per i riti e le bare in attesa, da informazioni assunte risulta che l’attuale crematorio dispone degli spazi necessari e sono in corso le attività necessarie per la realizzazione della sala del commiato. Però una cosa positiva è stata detta da Piciocchi: si è preso l’impegno pubblicamente di ripristinare quanto prima l’Osservatorio Salute e Ambiente. Strategicamente erano assenti esponenti della Regione, rappresentati della ditta Crezza e l’assessore all’ambiente Campora". 

Redazione


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