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Eventi | 06 luglio 2023, 15:15

Prorogata la mostra Man Ray. Opere 1912-1975: per visitarla c'è tempo fino al 27 agosto

L’esposizione rende omaggio al lavoro dell’artista passato alla storia come uno dei più grandi fotografi del secolo scorso, ma anche straordinario pittore, scultore e regista d’avanguardia

Prorogata la mostra Man Ray. Opere 1912-1975: per visitarla c'è tempo fino al 27 agosto

Ci sarà qualche settimana in più per visitare la mostra Man Ray. Opere 1912-1975 in corso a Palazzo Ducale nell’Appartamento del Doge. L’esposizione, che rende omaggio al lavoro dell’artista passato alla storia come uno dei più grandi fotografi del secolo scorso, ma anche straordinario pittore, scultore e regista d’avanguardia, è stata prorogata, infatti, fino al 27 agosto

Curata da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola e prodotta da Suazes e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, la mostra monografica raccoglie circa 340 pezzi, fra fotografie, disegni, dipinti, sculture e film di uno dei protagonisti assoluti del fecondo periodo delle avanguardie di inizio Novecento, attivo poi anche nella seconda metà del secolo. Articolata in sette sezioni, ripercorre cronologicamente la biografia dell’artista evidenziando gli aspetti innovativi e originali della sua opera all’interno dei contesti culturali in cui ha operato.

Nato nel 1890 a Filadelfia, Man Ray esordisce a New York con la prima mostra personale nel 1915 ed è uno dei protagonisti del DADA americano insieme a Marcel Duchamp, amico e complice artistico di una vita: dal loro incontro nascono autentiche icone dell’arte del XX secolo come La tonsure e Elevage de poussiére(entrambe esposte in mostra), fotografie che rimettono in discussione l’idea stessa di ritratto e di realtà, dove la superficie impolverata di un vetro diventa un paesaggio alieno, futuribile. Quando Man Ray si trasferisce a Parigi, all’inizio degli anni Venti, si concentra interamente sulla fotografia e pubblica i primiRayographs, immagini fotografiche ottenute senza la macchina fotografica, accolte con entusiasmo dalla comunità artistica parigina. Una comunità che in quel momento vive la sua stagione d’oro tra Dadaismo e Surrealismo, di cui Man Ray è al tempo stesso protagonista e testimone. 

I temi ricorrenti nella poetica di Man Ray sono quelli del corpo e della sensualità, che nel periodo surrealista diventano il centro dell’ispirazione: a questi anni risalgono le immagini più note dell’artista, fotografie come Larmes, La Prière. Blanche et noire, dipinti e grafiche come A l’heure de l’observatoire – Les Amoureux, una scultura come Venus restaurée, ironica e geniale riflessione sulla classicità, tutte opere esposte in mostra. 

Il 1940 segna l’anno del ritorno di Man Ray negli Stati Uniti, a causa della Seconda Guerra Mondiale, e segna anche un ritorno alla pittura, in solitudine. Negli anni successivi farà ritorno spesso in Europa e a Parigi – dove muore nel 1976 – creando nuovi ready-made e splendidi dipinti, nati dalla volontà di reinventare il mondo attraverso l’arte e contraddistinti dalla consueta ironia e intelligenza. 

La mostra offre lo spazio anche per apprezzare l’attività di Man Ray nel cinema d’avanguardia, con la proiezione di pellicole storiche come Le Retour à la raison(1923), Emak Bakia (1926), L’Étoile de mer (1928) e Les Mystères du château du dé (1929). 

Redazione

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