“Un'ordinanza è sempre una sconfitta, perché significa che non c'è soluzione al problema se non con un divieto”. Marina Porotto, vicepresidente di FIPE (Federazione Pubblici Esercizi) Confcommercio è contraria alla nuova ordinanza antialcol voluta dal Comune che vieta dalle 16 alle 8 del giorno successivo il consumo e la detenzione finalizzata all’immediato consumo sul posto (contenitori privi della chiusura originaria) di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione a chiunque, in area pubblica e aperta al pubblico a eccezione delle superfici di somministrazione autorizzate (dehors).
Per la vicepresidente di FIPE potevano e dovevano essere altre le strade da percorrere per risolvere il problema dell'abuso di alcol. L'associazione negli anni ha promosso iniziative sia a livello locale che nazionale per l'uso responsabile e consapevole, tra le quali la 'Guida al servizio per un consumo consapevole di bevande alcoliche', il progetto 'Bevi responsabilmente' e la 'Genova Mocktail Week', il cui scopo era quello di far scoprire e apprezzare ai giovani i cocktail analcolici.
“L'intento – spiega Porotto a La Voce di Genova - dev'essere quello di dare ai giovani la consapevolezza che si può uscire senza cedere agli eccessi. Per noi è importante che questa educazione arrivi dalle istituzioni, a partire dalle scuole”.
“Non so quali siano le azioni messe in campo dal Comune in questo senso, se ce ne sono non ne facciamo parte. - continua – Ovviamente noi ci mettiamo a disposizione per qualsiasi iniziativa che possa mettere i giovani nelle condizioni di vivere una 'movida' sana, senza eccessi. La storia delle ordinanze insegna che per ogni divieto c'è una scappatoia. Credo che a essere danneggiati saranno coloro che hanno sempre rispettato le regole, mentre chi non lo faceva prima non lo farà neanche adesso”.
I gestori dei locali protestano contro l'ordinanza perché sostengono complichi loro la vita e gli affari.
“Ovvio che ci complica la vita. - replica Porotto - Non è semplice spiegare ai numerosi turisti che popolano la città in questo periodo che non si può servire loro da bere dalle 16 o in alcune zone dalle 12. I turisti non capiranno perché non possono sorseggiare una birra, magari artigianale e di buona qualità ma si possono servire chupiti a un euro, basta che si rimanga nel perimetro dei dehors. Se sono incline a bere non sarà di certo un'ordinanza a fermarmi. Il paradosso è che alla fine la gente riempirà le borracce di alcolici”.
FIPE non ha ancora deciso se aderirà o meno alla manifestazione di domani promossa da diverse realtà del territorio, ma l'associazione auspica una modifica dell'ordinanza e si mette a disposizione per sedersi attorno a un tavolo con il Comune. “Dobbiamo dare risposte ai nostri associati, con il Comune ci renderemo disponibili per altre forme di controllo che non siano la repressione del fenomeno. Provvedimenti di questo genere non portano risultati, noi promuoviamo l'educazione”.