Attualità - 06 luglio 2023, 07:33

L’ordinanza antialcol non convince i gestori dei locali: “Misura insensata” (Video)

Abbiamo chiesto nei bar del centro storico un’opinione sullo stop al consumo dalle 16 di alcolici in aree pubbliche

Dallo scorso lunedì il comune di Genova ha ufficialmente dato il via ai nuovi divieti per la vendita e il consumo di bevande alcoliche.

Le misure saranno valide fino al 30 settembre e comprendono tutto il territorio comunale: è previsto il divieto dalle 16 alle 8 del giorno successivo di consumo e detenzione finalizzata all’immediato consumo sul posto (contenitori privi della chiusura originaria) di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione a chiunque, in area pubblica e aperta al pubblico a eccezione delle superfici di somministrazione autorizzate (dehors). Questa è la misura che meno piace ai gestori dei locali che la interpretano come un’ulteriore penalizzazione.

“Si tratta dell’ennesima steccata a un settore che già non sta brillando in questo periodo - ci dice un gestore al microfono - Non si capisce bene la finalità se non quella di complicare ulteriormente le cose. Non è chiaro se si fa davvero per l’ordine pubblico, sta di fatto che tanti colleghi (noi forse non troppo) avranno un po’ di problemi.

La trovo una misura insensata e anche sul piano nazionale facciamo l’ennesima figura poco brillante. 

Se davvero il problema è l’ordine pubblico non credo che sia chi consuma da bere il problema. Il problema principale non viene da una persona che esce a bersi una cosa”.

L’amministrazione comunale spiega che lo scopo dell'ordinanza è quello di assicurare una serena e civile convivenza e tutelare la tranquillità sociale, la qualità della vita e la salute dei cittadini, rimuovendo le cause che impediscono la fruizione degli spazi pubblici.

Per una volta che lavoriamo loro ci bloccano - si lamento un altro barista - Abbiamo avuto degli anni brutti e difficili, dovrebbero essere un po’ più elastici. Questa è un’altra mazzata, non ci resta che chiudere direttamente.

Ho già notato un calo di clienti. Anche poco fa è passato un cliente e non ho potuto dargli da bere. È un controsenso, posso capire alla sera ma così nel pomeriggio no”.

C’è poi chi critica per la poca chiarezza nelle comunicazioni e per le competenze e responsabilità:

Per noi ha poco senso. Non sappiamo neanche fin dove possiamo arrivare con il dare da bere, se fanno la multa a noi.

Non ho notato un calo di clientela ma tanti clienti della sera che si muovono in comitiva e magari solo uno vuole consumare e il resti della comitiva mi occupa spazi senza consumare”.

I NUMERI 

Ad oggi la polizia locale comunica che le sanzioni legate alla nuova ordinanza antialcol sono state 4 in zona Caricamento, 8 in Valbisagno e 11 in Valpolcevera. Le multe per ubriachezza manifesta sono state invece due in Valpolcevera e 13 in Valbisagno. In Valpolcevera anche 11 sanzioni per bivacchi in luoghi pubblici.  

LA POLITICA

Nel Municipio III Bassa Val Bisagno il consigliere d’opposizione di Linea Condivisa per la Lista RossoVerde Gabriele Ruocco ha presentato un’interrogazione a risposta scritta:

“L’ordinanza così come attuata è una soluzione palliativa - dice Ruocco - Non prende in considerazione percorsi di educazione alla salute, né tanto meno attività sociali per limitare l’abuso di alcool e insegnare le buone pratiche. 

Una misura iniqua, repressiva, che non guarda a come proporre alla popolazione un uso consapevole e limitato dell’alcol. Queste sanzioni e restrizioni produrranno inevitabilmente difficoltà per i commercianti ma anche per la socialità e la vivibilità di alcune aree cittadine. Il proibizionismo non ha mai funzionato, la storia lo insegna”. 

“L’ordinanza antialcol voluta dal sindaco Bucci è degna dell’America degli anni ’30 - aggiunge il consigliere regionale Gianni Pastorino (Linea Condivisa) - Una misura iniqua, repressiva e soprattutto non produttiva dei risultati sperati dalla Giunta Bucci che non guarda a come proporre alla popolazione un uso consapevole e limitato dell’alcol. Queste sanzioni e restrizioni produrranno inevitabilmente difficoltà per i commercianti ma anche per la socialità e la vivibilità di alcune aree cittadine. Il proibizionismo non ha mai funzionato, la storia lo insegna ma alla Giunta Bucci piace così…”.

Per la consigliera regionale Selena Candia (Lista Sansa) il fulcro del problema è demandare un tema sociale importante come l’abuso e la dipendenza da alcol agli agenti della Polizia municipale:

“Il problema dell’alcol non si risolve in un giorno e tanto meno a colpi di ordinanze proibizioniste - sottolinea Candia - Servono progetti sul medio e lungo periodo e soprattutto delle alternative, che presenteremo in Consiglio comunale grazie alla consigliera rossoverde Francesca Ghio”. “Pensiamo ad esempio alle unità di strada (furgoni con personale specializzato in grado di fare alcol test, drug checking, informazione e prevenzione) che dovrebbero essere previste in tutti i 9 Municipi e non con una sola unità per tutta Genova com’è adesso - aggiunge la consigliera regionale -. Sono necessarie anche misure per incentivare l’utilizzo di bicchieri riutilizzabili e per favorire il vuoto a rendere del vetro come avviene già da trent’anni in diversi Paesi del Nord Europa”.