“Stasera spero di spaccare più del solito”.
Esordisce così BigMama, artista rilevazione degli ultimi anni, a poche ore dal concerto che la vedrà protagonista questa sera al GoaBoa Festival.
BigMama, aka Marianna Mammone, si esibirà prima di Salmo e promette di non risparmiarsi sul palco dell’Arena del Mare.
Non una prima volta a Genova per la giovane rapper che lo scorso anno è stata protagonista del The Next Day agli Erzelli con uno show capace di catturare l’attenzione già dalle prime rime.
L’abbiamo incontrata a poche ore dal concerto.
“Per me - ci racconta - è una serata molto importante. Sono fan di Salmo da sempre, ho iniziato a rappare ascoltandolo e per me stasera è davvero un onore essere qui. Ho già pianto i giorni scorsi, oggi farò finta di niente e mi aspetto da me di fare davvero il triplo del mio solito perché è una tappa importante della mia vita”.
Hai menzionato il rap, il tuo genere, ma quanto è difficile per una donna fare musica, e rap in particolare?
“Non ne faccio mai una questione di genere. Penso che se spacchi, spacchi a prescindere da quello che hai nelle mutande. Sicuramente è più difficile conquistarsi quella credibilità che, street o meno che sia, per una donna è un po’ più faticoso”
Il tuo percorso è lungo, ma potremmo dare un inizio al tuo approccio al grande pubblico con il 1° maggio a Roma, poi il Next Day e il palco di Sanremo, la Liguria è tornata. Come descrivi questo pezzo di carriera?
“Per ora sono felicissima perché mi sto divertendo tantissimo, ho fatto dei piccoli grandi passi che nella vita sicuramente mi serviranno tanto. Sto facendo una bella gavetta, lunga, che mi sta insegnando tante cose, soprattutto a relazionarmi con le persone, che non è affatto scontata. Ho sempre avuto un po’ di difficoltà ed è bello vedere l’evoluzione della carriera accompagnata dai fan, a piccoli passi andiamo avanti, non ci piace correre e dire che si vede” (ride)
Un’ultima domanda che riguarda il percorso che hai raccontato, sei stata l’esempio su come si può rispondere in maniera positiva al bullismo, e lo hai fatto sia come persona sia dal punto di vista musicale.
“Secondo me un punto davvero importante è riuscire a non farsi trainare dalla negatività delle persone. Quando ero più piccola prendevo la cattiveria delle persone e la rendevo mia, ero arrivata a odiare il mondo e me stessa, tutto ciò che mi circondava. A un certo punto mi sono resa conto, anche grazie alla risposta che arrivava dalle persone che ascoltavano i miei pezzi, che con la mia energia potevo aiutare, che potevo creare e non distruggere. Potevo prendere la cattiveria che mi arrivava contro e buttarla fuori e questa cosa fa bene agli altri e fa bene a me. Quello che dico sempre è di trovare qualcosa in cui siete bravi e spaccare in quello: è quello che aiuta più di ogni altra cosa”.