"Sullo scolmatore del Bisagno ci giochiamo un pezzo di credibilità del Paese. Siamo di fronte all’opera di mitigazione del rischio più importante del Paese, finanziata dal 2017, ma a tre anni dall’apertura dei cantieri i lavori sono ancora fermi al 10 per cento, il 9,3% per la precisione. Di fronte a questo, il cronoprogramma annunciato dall’assessore, che sostiene che l’opera sarà finita nel 2025, come previsto, sembra molto velleitario: se in tre anni si è fatto un decimo del lavoro, come sarà possibile realizzarne il 90% in poco più di due anni?”, si domanda il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi dopo la risposta in aula alla sua interrogazione.
“Finalmente il cantiere riparte, ma mi stupisce e mi lascia perplesso il tema della mancanza di penali nelle fasi transitorie, che potrebbe essere oggetto di qualche iniziativa, visto che tempo fa la Giunta aveva anche minacciato la risoluzione del contratto con l'azienda. Che il pubblico non abbia strumenti di pressione non mi sembra molto positivo. Chiederò al commissario straordinario una relazione trimestrale da portare in consiglio o in commissione. Presenterò un'altra interrogazione per vedere se effettivamente il cronoprogramma verrà rispettato, anche se rimango dubbioso che si possa completare il 90 per cento dell’opera in poco più di due anni”, conclude Garibaldi.