Secondo incontro nelle biblioteche di Genova per celebrare i 100 anni dalla nascita della poetessa Wisława Szymborska, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996, inserito nelle manifestazioni di Genova, capitale italiana del libro 2023. Venerdì 30 giugno, alle ore 17, Sergio Maifredi sarà ospite della Biblioteca Berio (via del Seminario 16, Genova) per parlare della scrittrice con un intervento che prende il nome da una delle sue raccolte, “La gioia di scrivere”. L’ingresso è libero. Si consiglia la prenotazione su bibliotechedigenova.it/berio nella sezione “Eventi”.
Maifredi, regista e direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure, racconta il suo rapporto con la cultura polacca e in particolare con Szymborska, conosciuta attraverso la lunga frequentazione di Pietro Marchesani (1942-2011), polonista per vent’anni docente all’Università di Genova, che ha tradotto l’opera omnia della scrittrice in Italia contribuendo a farla diventare una vera e propria rock star della poesia. A Szymborska sono stati dedicati una mostra e uno spettacolo prodotti da Teatro Pubblico Ligure, inseriti nelle celebrazioni ufficiali del centenario proclamate dal Senato della Repubblica di Polonia. L’incontro alla Berio costituisce un’occasione per conoscere genesi e caratteristiche dell’esposizione monografica “Wisława Szymborska. La gioia di scrivere”, curata da Sergio Maifredi con la consulenza e la collaborazione scientifica di Andrea Ceccherelli e Luigi Marinelli, allestita dallo scenografo Michał Jandura, visitabile fino al 3 settembre 2023 al Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova. È prodotta da Comune di Genova e Teatro Pubblico Ligure, in coproduzione con l’Istituto Adam Mickiewicz di Varsavia, con il patrocinio della Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia, in collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma e con il Goethe-Institut Genua, istituzione che diffonde nel mondo la cultura della Germania, fra le prime nazioni a riconoscere il valore di Szymborska con l’assegnazione del Premio Goethe nel 1991. La mostra è sostenuta da IREN.
Citata in canzoni e film, di Wisława Szymborska hanno scritto e raccontato in tanti, da Woody Allen a Umberto Eco, da Roberto Saviano a Roberto Vecchioni, che le ha dedicato una canzone, Andrea Camilleri, Jovanotti. Il suo nome è tanto difficile da pronunciare, quanto è facile entrare nelle sue poesie, seguendo un pensiero libero, vivace, allegro, lucido, che descrive i fatti piccoli e grandi che rendono unica ogni giornata “rimettendo al mondo le parole”. Documenti, fotografie, carteggi, opere grafiche… sì perché Wisława Szymborska ha frequentato le avanguardie, era amica di Kantor, e fin da giovane si era cimentata nel mondo dell’illustrazione, passione che le rimase viva per tutta la sua vita, come testimoniano i collage che realizzava e spediva agli amici. I collage erano “collanti d’amicizia”, appartenevano alla vita privata, ma qui, accostati gli uni agli altri, rivelano i meccanismi di associazioni d’idee che poi ritroviamo nella sua scrittura. Il corpus fotografico esposto comprende opere dei fotografi Joanna Helander, Adam Golec e Andre Zak.
La mostra si apre con un collage “espanso”, in cui il visitatore può entrare come in un libro pop-up; la seconda stanza racconta del tempo in cui Szymborska ha vissuto in Polonia: la storia, la politica, l’arte. La terza di chi in Italia l’ha fatta conoscere. Salendo al secondo piano scorriamo i pannelli con immagini e scritti sulla vita della poetessa. Al piano nobile di Villa Croce troviamo oltre ottanta collage originali, il libro di inglese che Wisława illustrò da ragazza, frammenti ingranditi del suo taccuino con l’analisi delle frasi che hanno dato vita a versi celebri, fotografie, lettere d’amore e, quasi un miracolo, dieci poesie inedite, appena ritrovate tra le carte del suo primo marito che fu anche il suo primo editore.
Al terzo piano sono stati disposti documenti e fotografie di viaggio, ed un film documentario. Woody Allen sarà virtualmente presente: Szymborska gli ha donato uno dei suoi collage e la regista Katarzyna Kolenda-Zaleska ha ripreso il momento della consegna inserita nel film “La vita a volte è sopportabile. Ritratto ironico i Wisława Szymborska”. Il commento di Woody Allen nel ricevere il collage per lui creato da WisławaSzymborska è stato: “Questo non è come quelle stupide statuette che ricevo per i miei film.”
Il percorso della mostra è punteggiato da 100 massime di Wisława Szymborska, estratte dalle sue poesie, frasi da appuntarci come viatico per il cammino della nostra vita.