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Politica | 27 giugno 2023, 17:24

Diritti, Gruppo PD: "Bocciata la proposta di legge contro le discriminazioni"

"La Giunta preferisce appoggiarsi solo a eventi spot e dice no a proposte strutturali"

Diritti, Gruppo PD: "Bocciata la proposta di legge contro le discriminazioni"

“Siamo basiti dalla scelta della Giunta regionale di bocciare, senza alcun approfondimento né confronto, la legge presentata dal Gruppo PD a mia prima firma e condivisa da tutta la minoranza, contro ogni forma di discriminazione", dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti primo firmatario della legge discussa oggi in consiglio regionale.

"Il centrodestra - prosegue Rossetti - dimostra un atteggiamento di chiusura verso proposte strutturali volte a limitare l’emarginazione e promuovere e sostenere punti di accesso e di denuncia che consentirebbero di conoscere, monitorare e limitare efficacemente le discriminazioni verso donne, migranti, disabili e stranieri. Sarebbe stato invece più utile, vista la sperimentazione conclusasi con successo nel 2014, come da relazione di Arsel Liguria, Regione e dalla rete nazionale antidiscriminazioni e il plauso dell'Unar (ufficio nazionale anti discriminazioni razziali), avere una legge  con la quale dare una struttura a un sistema di mediazione, promuovendo il rafforzamento dei servizi forniti dagli enti locali, per garantire ai cittadini punti di ascolto e di riferimento per difendersi da attacchi discriminatori, promuovere l’integrazione e dare gli strumenti necessari per superare condizioni di svantaggio legate a qualsiasi forma di discriminazione”

“La Giunta - osserva il consigliere regionale PD - sembra ignorare le discriminazioni a cui numerose persone sono costrette solo perché disabili, stranieri, donne, o per l’orientamento sessuale e religioso, opinioni e condizioni economiche e sociali. A molti disabili sono negati accessi alle spiagge, ai bagni nei luoghi pubblici perché non accessibili. Sarebbe stato utile invece dotare la Regione di uno strumento capillare strutturato in grado di fare da tramite tra chi viene discriminato, i suoi bisogni e la necessità di abbattere quelle barriere non solo fisiche che nella vita di ogni giorno si presentono” 

La legge, condivisa e sostenuta da diverse associazioni di terzo settore, tra cui Arci, Acli e Alnof, chiedeva alla Regione che, come sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e dalla nostra Costituzione, venisse contrastata qualsiasi forma di discriminazione diretta o indiretta fondata su nazionalità, sesso, colore della pelle, ascendenza o origine nazionale, etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, appartenenza a una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età, orientamento sessuale e identità di genere, e ogni altra condizione personale o sociale. L’obiettivo era garantire a tutti l’accesso ai servizi (abitazioni, prestazioni sanitarie, trasporto) attuando azioni positive per il superamento di eventuali condizioni di svantaggio legate a forme di discriminazione diretta e indiretta. Grazie a questa legge i soggetti pubblici o privati che avrebbero stipulato qualsiasi accordo, anche non oneroso, con la Regione sarebbero stati sottoposti a verifiche da parte degli Uffici Regionali competenti proprio nel contrasto della discriminazione. Inoltre la Regione Liguria sarebbe stata chiamata garantire sia la formazione del personale regionale attraverso iniziative specifiche (introducendo anche nel codice di comportamento specifiche disposizioni antidiscriminatorie) sia a promuovere, d’intesa con gli Enti Locali e in collaborazione con soggetti pubblici e privati già attivi nel settore, strumenti informativi al fine di veicolare ai cittadini le informazioni utili per la tutela dei propri diritti.

“Ma a tutto questo la Giunta ha detto no”, conclude Rossetti.

La replica di Giovanni Toti e Simona Ferro: "Regione Liguria ha già gli organismi e le leggi per combattere ogni discriminazione, proposta della minoranza strumentale"

"Regione Liguria è contro ogni forma di discriminazione e la combatte con tutti gli strumenti utili e necessari. La bocciatura della proposta, di fatto uguale a quella già avanzata nella passata legislatura dal Partito Democratico, non scaturisce dalla mancanza di volontà da parte della maggioranza, ma è supportata da numerose e attente valutazioni. Regione Liguria ha già sperimentato tra il 2012 e il 2014 l’istituzione di un Centro Regionale di prevenzione e contrasto delle discriminazioni e tale esperienza non è stata positiva. Per il suo ruolo, la pubblica amministrazione può, e Regione Liguria lo sta già facendo da tempo, rafforzare le reti dei centri antidiscriminazione già operanti, ma non istituirli direttamente".

Così l'assessore regionale alle Pari Opportunità Simona Ferro a seguito del respingimento della proposta di legge 30 "Norme regionali per prevenire e contrastare comportamenti discriminatori e attuare il principio della parità di trattamento" proposta dal consigliere del Partito Democratico Sergio Rossetti.

"Il Pd continua a usare il tema della parità di genere in maniera strumentale e ideologica per arrivare ad altri obiettivi – precisa il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - anche e soprattutto elettorali per raggranellare qualche voto in più, non certo quello di affrontare l’argomento in maniera concreta e risolutiva. É tipico della sinistra inventarsi organismi e altri strumenti che invece di risolvere un problema o affrontare una tematica la burocratizzano. La minoranza, ancora una volta, ha fatto sfociare la propria pochezza di contenuti in becero ostruzionismo a danno dei lavori dell'aula, ma soprattutto dei liguri".

La volontà della Giunta Regionale è quindi quella di privilegiare l’utilizzo di strumenti già esistenti in Regione Liguria:

- Difensore Civico (anche Garante dell’infanzia) - organo monocratico e indipendente di garanzia nei rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione 

- Consigliera regionale di parità, figura istituita per la promozione e il controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra uomini e donne nel mondo del lavoro

- Garante regionale per diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà

- Garante regionale delle vittime di reato

A queste figure si aggiungono inoltre le due leggi regionali in vigore inerenti il tema delle pari opportunità, parità di genere e antidiscriminazione:

- l.r. 26/2008 Integrazione delle politiche di pari opportunità di genere in Regione Liguria.

-  l.r. 52/2009 Norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.

A partire dal 1° gennaio 2022 è stato inoltre attivato presso Alfa, in collaborazione con il settore regionale competente e la Consigliera regionale di parità, l’Osservatorio di Genere, nell’ambito dell’Osservatorio Mercato del Lavoro. Senza dimenticare la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio presenti in tutto il territorio della Liguria che ogni giorno sono in prima linea nel contrastare episodi di violenza e di disagio sociale".

Redazione


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