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Attualità | 26 giugno 2023, 12:53

Zapata, l'annuncio social: "Siamo costretti a respingere le proposte del Comune"

Dopo la richiesta di sfratto e le proposte alternative presentate dall'amministrazione, il collettivo Zapata chiede di restare nei suoi spazi, a fronte della costituzione di un soggetto giuridico

Zapata, l'annuncio social: "Siamo costretti a respingere le proposte del Comune"

Lo scorso 20 febbraio si è svolto l’ultimo incontro fra il Comune e i rappresentati del centro sociale Zapata per decidere sulle proposte presentate in alternativa ai locali degli ex Magazzini del Sale di Sampierdarena, per cui è stata fatta richiesta di sfratto da parte dell’amministrazione per far partire i lavori di riqualificazione. 

Dopo quattro mesi di silenzio, in un post pubblicato sui social del centro rende note quelle che sono le decisioni dei rappresentanti: “Il centro sociale Zapata sta portando avanti la trattativa con il comune di Genova con rilevanti difficoltà, da qui il tempo trascorso dall'unico incontro con l'amministrazione - scrive su Facebook lo Zapata.

Le proposte del Comune, escluso Palazzo della Fortezza a Sampiedarena, sono irricevibili: distanti dalla nostra zona di riferimento e in condizioni fatiscenti, pericolanti, bisognose di interventi di recupero milionari dei quali non è chiaro chi si debba occupare e con che tempistiche. 

Anche la Fortezza, per quanto recentemente restaurata, non ha le caratteristiche necessarie a portare avanti le nostre attività in particolare quelle aggregative e musicali di cui c'è forte carenza in città. Aumenterebbero i rischi di inquinamento acustico e diminuirebbero le condizioni di sicurezza data la ridotta dimensione degli spazi e delle vie di fuga. 

Sarebbe impossibile proseguire le principali attività dello Zapata e si dovrebbe rinunciare ad offrire quei servizi necessari di cui la città ha disperato bisogno. Ci vediamo quindi costretti a respingerle in quanto inadatte a proseguire l'esperienza del centro

 

E' difficile inoltre assolvere alla richiesta di formare un soggetto giuridico che si intesti lo spazio sociale garantendo le stesse condizioni di tutela e accessibilità esistenti, senza rendere lo spazio un’ennesima "proprietà privata" ricattabile e poco inclusiva.

Il collettivo Zapata perciò intende richiedere di restare nei suoi spazi, a fronte della costituzione di un soggetto giuridico che possa essere riconosciuto dall'amministrazione ma che permetta di mantenere le condizioni di fruibilità e gestione diffusa dello spazio. 

Non è una scelta facile: in una città che vede ogni giorno peggiorare le sue condizioni di vivibilità avremmo preferito l'attenzione dell'amministrazione si concentrasse su questioni più urgenti che lo sgombero di una realtà storica, viva e necessaria eppure questa è la situazione che dobbiamo affrontare. 

Di spazi come lo Zapata c'è disperato bisogno in città e per questo stiamo tentando di fare il possibile per difendere questo spazio di tutti.

In questi mesi abbiamo coinvolto tante realtà alla ricerca di spazi fisici che il comune, tra un ocean race e un’inaugurazione, pare non essere in gradi di fornire ai cittadini.

Non vogliamo arrenderci e rinunciare a questa risorsa fondamentale della città. Confidiamo che l'amministrazione recepisca questa realtà e non interrompa senza motivo un esperienza che da 30 anni contribuisce allo sviluppo e al benessere di Genova e dei suoi cittadini, dal primo all'ultimo. Anche perchè è impossibile uccidere un’esperienza come Zapata. Se sgomberata da una parte rinascerebbe inevitabilmente da un’altra con rinnovata forza e determinazione. 

Vi aspettiamo per sostenerci e rinforzare il collettivo in questi giorni in cui ci giochiamo la sopravvivenza. Partecipate e contribuite all'assemblea di gestione tutti i martedi dalle 20.30" concludono i rappresentanti.

Redazione

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