Attualità - 26 giugno 2023, 15:52

Croci 'divisive' e 'anacronistiche', Piciocchi e Bassetti contro il CAI

La polemica sull'opportunità o meno di continuare a posizionarne di nuove sulle cime ha appassionato gli esperti di montagna e di religione

La croce del monte Fasce

Croci 'divisive' e 'anacronistiche'. La polemica sull'opportunità o meno di continuare a posizionarne di nuove sulle cime ha appassionato gli esperti di montagna e di religione con commenti allarmisti da parte di alcuni esponenti del governo, tra cui la ministra del turismo Daniela Santanchè e ilo vicepresidente del consiglio Matteo Salvini

Tutto nasce dalla presentazione di un libro, 'Croci di vetta in Appennino', durante la quale lo scrittore e direttore editoriale delle attività culturali del CAI (Club Alpino Italiano), aveva dichiarato che sarebbe opportuno non erigere nuove croci, chiarendo però che quelle esistenti, posizionate principalmente nel '700 con lo scopo di celebrare le imprese alpinistiche dando loro anche un significato cristiano, non andrebbero rimosse. Alcuni giorni dopo la tesi era stata ripresa dal portale del CAI 'Lo Scarpone'.

Anche a Genova le polemiche non sono mancate. Il primo a parlarne con un post sui social è stato il vicesindaco Pietro Piciocchi. “Penso che tutti noi che amiamo la montagna, credenti e non credenti, cristiani e non, nel raggiungere una vetta e guardare alla croce non vi abbiamo mai scorto un significato di divisione, né vi abbiamo mai percepito un senso di fastidio, semmai solo grandi emozioni e una percezione di armonia e pace tra il cielo e la terra”.

Anche perché – continua - sulla croce è stato appeso Colui che - per usare un termine molto in voga al giorno d'oggi - era 'inclusivo' per definizione: 'vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi'. E perciò hanno voluto ammazzarlo”.

Sull'argomento non si è sottratto da un intervento il primario del reparto di malattie infettive del San Martino Matteo Bassetti. “Ho da sempre il crocifisso nel mio studio di cui vado fiero. Il CAI ha recentemente condannato le croci in cima alle montagne, viste come elemento divisivo. Sembra che ormai ogni cosa sia diventata divisiva. Non ci staremo facendo troppe domande sulle nostre tradizioni che fanno ormai parte della nostra cultura?”.