Oggi si tengono a Milano i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, quattro volte premier, fondatore di Fininvest e Mediaset, ex presidente del Milan e ideatore di Forza Italia.
Ieri a Genova le aule del consiglio regionale e comunale, con l’inasprirsi dello scontro politico tra maggioranza e opposizione, si sono accese come non mai. Al centro del dibattito la legittimità o meno di ricordare in aula il Cavaliere.
(Vedi gli articoli: Omaggio a Berlusconi, lo scontro della politica regionale: “Siamo ritornati agli anni di piombo” e Minuto di silenzio per Berlusconi, polemiche anche in consiglio comunale: due consiglieri abbandonano l’aula).
Una scelta in particolare ha diviso sia la politica locale che quella nazionale: la decisione da parte del governo Meloni di indire il lutto nazionale. Mentre infatti i funerali di Stato sono una consuetudine in questi casi, il lutto nazionale rappresenta un unicum. È la prima volta che viene deciso per un ex premier.
Abbiamo chiesto dunque ai genovesi che opinione avessero a riguardo: è giusto indire il lutto nazionale per omaggiare Silvio Berlusconi?
“Poi magari lo beatificano pure - ironizza un signore - Mi sembra un po’ eccessivo. Non è stato un così grande personaggio ma a me sta bene anche così. Non mi scandalizza questa decisione ma mi sembra eccessiva”.
“È una scelta giusta perché è un personaggio che ha marcato la linea politica negli ultimi 30 anni - dice un giovane - Aldilà di tutto è una persona politica importante nel panorama politico italiano”.
Secondo la giurisprudenza (legge n. 36 del 7 febbraio 1987) i funerali di stato sono riservati a diverse figure istituzionali come gli ex presidenti della Repubblica, gli ex primi ministri, i ministri che sono morti quando ancora ricoprivano tale carica, le vittime di terrorismo più in generale le persone che hanno reso onore alla nazione. In tutti questi casi i funerali sono a carico dello stato.
“Mi sembra esagerato - aggiunge un genovese - Avrà fatto qualcosa di importante ma addirittura arrivare a questo livello non so come commentarlo. È stato un primo ministro come tanti altri, perché gli altri non hanno avuto questo stesso trattamento?! Lui ha avuto molte luci e ombre, più ombre che luci”.
“Non credo che sia giusto - commenta una signora - Non mi sembrava una persona così eccezionale per arrivare a fare un lutto nazionale. Può darsi che gli spetti, non saprei, ma rimane una figura molto controversa”.
La decisione del lutto nazionale prevede le bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici con la presenza delle strisce nere su ogni bandiera. Anche la politica si ferma: ogni attività istituzionale, gli impegni pubblici di tutti i rappresentanti politici, le attività in Senato e alla Camera.
“L’idea non mi piace moltissimo ma va bene lo stesso - dice un altro - Dal punto di vista personale la sua parte politica non mi è mai piaciuta, grande rispetto invece per la parte professionale e industriale. Sono però due cose ben distinte che tengo separate: il grande rispetto professionale e il giudizio politico molto negativo. Il lutto nazionale è un po’ esagerato però, dato il ruolo che ha avuto, non mi scandalizza”.
“Io sono d’accordo perché lui è stato un imprenditore, una grande persona, ha dato da mangiare a un sacco di gente - conclude un signore - Mi è dispiaciuto che sia morto, poverino. Per me è una scelta giusta”.