Eventi - 13 giugno 2023, 14:50

"E ringrazia che lavori", giovedì in piazza Don Gallo l'evento su precariato e paghe da fame

Al centro dell'incontro, che prenderà il via alle 18, ci saranno temi come precariato, sfruttamento e paghe

Giovedì 15 giugno alle 18, in piazza Don Gallo, a Genova, si parla di precariato, sfruttamento e paghe da fame durante l’incontro  "E ringrazia che lavori".


Una frase ricorrente, ogni volta che ci si osa lamentare delle condizioni pessime in cui si è costretti a lavorare, tra contratti di collaborazione precari, finte Partite Iva, zero prospettive di assunzione, stipendi da fame, straordinari non pagati.

 

Il tema è emerso con tutta la sua forza nelle scorse settimane, quando è diventato virale il discorso dell’ingegnera edile genovese Ornela Casassa, 28 anni, che raccontava di aver rifiutato uno stipendio da 750 euro "perché così non ci si vive".

Il video del suo discorso, pubblicato sui social dalla consigliera regionale Selena Candia della Lista Sansa (area rossoverde), ha raggiunto più di 3,5 milioni di visualizzazioni sui social.

Ornela ne parlava durante una cena insieme a un gruppo di attiviste e attivisti per discutere di politica, all’Osteria La Lanterna.

Questo gruppo informale si chiama "Generazione P." e ha immaginato: "E ringrazia che lavori", con l’organizzazione della Comunità di San Benedetto al Porto (la comunità di Don Gallo); Good Morning Genova; Adi-Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia.

Si tratta di un evento apartitico, senza loghi politici, con testimonianze di una dozzina di lavoratori e lavoratrici di diverse categorie: oltre all'ingegnera Casassa ci saranno una psicoterapeuta, un architetto, un ricercatore, un avvocato, un musicista, una fotogiornalista, una storica dell'arte, una psicologa, una tirocinante, un’educatrice…

Seguirà un dibattito con i sindacati Nidil Cgil Genova e Uiltemp Liguria; associazioni come ADI Genova e Ullarc-Unione lavoratrici e lavoratori in architettura.

Modera il giornalista di Repubblica Matteo Pucciarelli.

"Abbiamo deciso di concentrarci sulle professioni intellettuali perché sono poco sindacalizzate e proprio per questo trovano terreno fertile per lo sfruttamento da parte dei datori di lavoro", spiegano Ornela Casassa, la consigliera regionale Selena Candia e il consigliere municipale rossoverde Lorenzo Garzarelli, che insieme agli attivisti di "Generazione P." sono tra gli ispiratori dell’incontro.

"L'obiettivo è creare un momento di confronto tra le diverse categorie, per riflettere sul rapporto tra i giovani e i lavori intellettuali. E ragionare su condizioni di lavoro che sono spesso indecenti, a partire dai compensi".

"Quando ci fanno fare sei mesi di tirocinio, quella è la gavetta. Ma la gavetta non può durare dieci anni", aggiunge l’ingegnera Casassa, che dopo aver rifiutato uno stipendio da fame è riuscita a trovare un lavoro da ingegnera di cui è molto soddisfatta.

"Siamo giovani ma non per questo dobbiamo vivere con il timore di non arrivare a fine mese. Dopo cinque anni di università e un tirocinio gli stipendi devono consentire di pagarsi una casa e da mangiare, e senza levarsi chissà quali sfizi magari riuscire a mettere qualcosa da parte. Ma per questo ci vorrebbero stipendi con cifre più alte di quelle che molti datori di lavoro offrono".

 

Sarà possibile seguire l'evento via Facebook al link:

https://www.facebook.com/events/641638977816960

 

Redazione