I comitati cittadini scendono in piazza contro il nuovo piano realizzato da Regione Liguria sulle aree esondabili.
“A pochi giorni dalle violente alluvioni che hanno devastato l’Emilia Romagna, La Rete Genovese assiste sgomenta all’approvazione da parte della giunta Toti del nuovo regolamento che consentirà di realizzare progetti e interventi di nuova costruzione in aree inondabili”, scrivono in una nota congiunta il Comitato Giardini Malinverni, Comitato Officine Sampierdarenesi, Comitato di Via Vecchia e Strade Limitrofe, Comitato contro la cementificazione di Terralba OpposizioneSkymetro - Valbisagno Sostenibile, Comitato con i piedi per terra, Comitato Difesa del Parco dei Forti e delle Mura di Genova Comitato Valpolcevera Resistente San Quirico, Comitato Porto Aperto, Comitato SìTram Genova, Comitato Nervi 2022 no ZTL, Comitato spontaneo Trasta Fegino, Comitato liberi cittadini di Certosa Comitato sotto il ponte Bisagno Comitato Cittadini Banchelle Comitato Vie Ardoino e Landi, Comitato Donne di Cornigliano, Comitato Tutela Ambientale Genova, Comitato Acquasola, Circolo Nuova Ecologia, Circolo San Bernardo, Associazione Amici di Ponte Carrega, Associazione Mobilita Genova – MobiGe, Rete Cittadina “Insieme per la Salute di Tutti”, Rete Spazio Libero Malinverni, Italia Nostra Onlus, ISDE Medici per l’ambiente, Medicina Democratica movimento di lotta per la salute, Associazione Quelli del Ponte Morandi, Movimento indipendente dei Cittadini per, Carignano NO alla cementificazione di Nervi, WWF Genova Città Metropolitana, Coordinamento Ligure per la gestione corretta dei rifiuti Società della Cura, AMA Associazione Abitanti Maddalena.
L’elemento che non convince i comitati cittadini prevede la possibilità di costruire in aree ad “alto rischio alluvionale”. Nel piano infatti ci sono diverse classificazioni di rischio: le aree P3, a pericolosità da alluvione elevata, P2, a pericolosità media, e P1, a pericolosità bassa. Solo nelle aree P1, secondo le direttive del piano, “sono consentiti gli interventi previsti dagli strumenti urbanistici”. Si aggiungono poi le aree P3_0, “aree inondabili a minor pericolosità relativa” in cui è possibile (secondo criteri definiti) costruire.
Domani, venerdì 9 giugno, alle ore 17.30 in piazza De Ferrari i comitati prenderanno parte alla manifestazione lanciata nei giorni scorsi da Genova che Osa.
“La Rete Genovese, a favore di una progettualità condivisa e partecipata della città, all’insegna del motto “fare rete per ascoltarsi e farsi ascoltare”, aderisce quindi al presidio “No a nuove costruzioni in aree inondabili”, organizzato da Genova Che Osa, Fridays for Future, Extinction Rebellion Liguria ed altre realtà, in programma per venerdì 9 giugno a partire dalle ore 17.30, per ottenere firme, oltre alle 10.000 già raccolte, al fine di contestare il suddetto nuovo regolamento regionale.
Se non ostacoliamo questo pericoloso progetto, molto presto ci ritroveremo di nuovo con i piedi nel fango a rivedere storie già troppe volte vissute. Scendiamo quindi in piazza per scongiurare altre catastrofi”.