Politica - 01 giugno 2023, 12:53

Depuratore a Chiavari, Pastorino (Linea Condivisa): "Dubbi sul progetto ma Città Metropolitana va avanti con arroganza"

"La chiusura e l’arroganza di Città Metropolitana sono evidenti" ha detto il consigliere regionale

Le associazioni ambientaliste e non solo sono state ricevute questa mattina in commissione IV per discutere a proposito della realizzazione del nuovo depuratore a Chiavari.

Una decisione che sta provocando le reazioni di tantissimi residenti e, questa mattina, anche il consigliere regionale Gianni Pastorino ha espresso le sue perplessità.

«Stamattina - ha fatto sapere Pastorino in un comunicato - in Commissione IV abbiamo ascoltato le associazioni ambientaliste e non solo circa il progetto di realizzazione del nuovo depuratore a Chiavari.

 

Il Comitato “No Al Depuratore nella Colmata di Chiavari”, il Circolo Legambiente Cantiere Verde, l’associazione Onda Ligure Consumo e Ambiente hanno ribadito di non essere soggetti del no a prescindere, anzi hanno ribadito sulla necessità che ci sia un nuovo sistema di depurazione delle acque fornendo indicazione di posizionamento diverso di un impianto. C’è poi da comprendere esattamente cosa fare dell’attuale impianto di Preli che sta andando a fine vita.

 

Il costo del nuovo depuratore in Colmata sarà dai 130 milioni di euro a salire e sarà realizzato in un’area che ha subito nel tempo pesanti alluvioni e che dovrebbe essere rinforzata dal punto di vista strutturale con ulteriori costi di messa in sicurezza.

 

Un’operazione che tenderà a remunerare adeguatamente il soggetto gestore determinando un aumento di tariffa. Anzi i cittadini stanno già pagando un balzello prima ancora di veder realizzata l’opera.

 

Ultima “chicca” emersa dalla Commissione di stamattina: in un momento di crisi idrica e di crisi energetica senza pari in cui la comunità scientifica, la comunità tecnologica e anche il mondo politico si stanno confrontando su possibili soluzioni si presenta un progetto come quello del depuratore di Chiavari particolarmente energivoro e con tecnologie ampiamente superate.

 

Durante la Commissione sono emersi in maniera trasversale dubbi e perplessità sulla bontà del progetto, si da parte nostra come Linea Condivisa che da parte delle altre forze di opposizione. Ma anche nell’ambito del centrodestra sono emersi dubbi sulla realizzazione di tale impianto.

 

La chiusura e l’arroganza di Città Metropolitana sono evidenti e non così non si può andare avanti, la scelta deve essere messa in discussione determinando, se necessario, anche un intervento deciso da parte di Regione Liguria che chieda chiarimenti e intervenga favorendo, come peraltro richiesto stamattina dalle associazioni, un rapporto diretto tra territori, associazioni, Città Metropolitana, Iren e Regione stessa.

 

Questa vicenda ha molti elementi in comune alla realizzazione della Diga Perfigli in cui le rimostranze del territorio e i dubbi della politica sono evidenti ma, nonostante questo, con un po’ di silenzio, un po’ di cose non dette, rinviando i confronti e le discussioni l’iter va avanti».

 

Redazione


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