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Cultura | 31 maggio 2023, 15:16

Nervi: prorogata all'8 ottobre la mostra 'I disegni di guerra' di Cominetti

L’esposizione, curata da Matteo Fochessati e Filippo Timo con la collaborazione di Anna Vyazemtseva, fa parte del progetto che comprende anche le mostre su Cominetti a Palazzo Ducale e al Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti

Nervi: prorogata all'8 ottobre la mostra 'I disegni di guerra' di Cominetti

Viene prorogata fino all’8 ottobre la mostra L’opera grafica di Giuseppe e Gian Maria Cominetti: i disegni di guerra in corso alla Wolfsoniana di Nervi.

L’esposizione, curata da Matteo Fochessati e Filippo Timo con la collaborazione di Anna Vyazemtseva, fa parte del progetto che comprende anche le mostre su Cominetti a Palazzo Ducale e al Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti che terminano – come da calendario – domenica 4 giugno.

Cominetti, piemontese d’origine e genovese d’adozione fu, oltre che pittore, anche scenografo, incisore, scultore e fine cesellatore, passando dal divisionismo al futurismo, attraverso un periodo simbolista.

La mostra alla Wolfsoniana è uno straordinario reportage sulla Grande Guerra. Nel 1914 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale Giuseppe Cominetti, residente dal 1909 a Parigi, dove aveva preso studio prima a Montparnasse e poi a Montmartre, decise di arruolarsi volontario e partì per il fronte francese. Testimone dei drammatici esordi di quella che sarebbe stata destinata a diventare una logorante e atroce guerra di trincea, il pittore cominciò a fissare sulla carta di getto, in disegni realizzati a crayon conté (un particolare carboncino arricchito da cera e argilla), le sue impressioni belliche. A questa produzione grafica attese anche dal 1916 al 1918 sul fronte italiano, ma questa volta ufficialmente, come disegnatore inviato di stampa.

Assalti di cavalleria, attacchi con i gas e bombardamenti, duelli aerei e abbattimenti di velivoli, disastrose ritirate e esodi di profughi: l’incisivo segno grafico di Cominetti testimoniò come le atrocità e gli orrori della guerra non risparmiassero nessun essere vivente (fanti, piloti, civili in fuga, cavalli). Questo straordinario reportage di guerra, che consta di oltre duecento disegni, più alcuni acquarelli e olii (realizzati però in studio e non in diretta dal fronte), ebbe sin dagli esordi un’intensa eco espositiva. Già nei primi mesi del 1915 si tenne infatti una mostra di tali opere a Genova, presso la Società di Letture e Conversazioni Scientifiche, seguita al termine del conflitto da altre importanti esposizioni in Italia e all’estero.

L’interesse e la fortuna suscitati dai suoi disegni di guerra trovarono tuttavia una duplice chiave di lettura nei suoi contemporanei: in genere si apprezzava in essi come Cominetti avesse restituito, con crudo realismo e senza alcuna retorica, il pathos dei combattimenti di una moderna guerra tecnologica. E tuttavia, travisando il senso di questa amara denuncia della carneficina bellica, lo schieramento interventista prima e la propaganda fascista poi interpretarono queste opere come una celebrazione dell’eroico spirito militare italiano, identificando l’artista – per usare le parole di Filippo Tommaso Marinetti – come il cantore della «tremenda bellezza epica» della guerra.    

Il catalogo della mostra, edito da Edizioni Palazzo Bricherasio-Banca Patrimoni Sella & C., Torino e SAGEP Edizioni, Genova, presenta importanti contributi critici e racchiude tutte le opere presenti nelle tre mostre.

Il progetto delle mostre su Cominetti è promosso da Sella e prodotto dalla Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C. con la collaborazione di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Wolfsoniana e Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, grazie al contributo scientifico dell’Archivio Giuseppe Cominetti.

Redazione

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