I lavoratori somministrati del porto sono tornati a presidiare davanti a Palazzo San Giorgio: dopo essersi dati appuntamento sotto la sede dell’autorità portuale lo scorso 4 maggio, data simbolica in cui è stata posata la ‘prima pietra’ della nuova diga di Genova, i portuali sono tornati per presentare una nuova proposta per i lavoratori che da circa 6 anni vivono in condizione di precarietà.
"L’ultimo accordo che è stato proposto ai portuali offriva contratto di lavoro in staff leasing che, di fatto, ti mantiene in una situazione di precarietà a vita - spiega Josè Nivoi di USB Unione Sindacale di Base -. Una condizione come questa non è accettabile in un porto come quello di Genova, dove vengono investiti miliardi di euro per l’ammodernamento della diga foranea, del waterfront e dove però non si riescono a stabilizzare questi sessanta lavoratori che sono diventati essenziali per la portualità genovese.
Ora entriamo in un periodo caldo per la movimentazione merci perché iniziano le ferie estive, iniziano a esserci aumenti dei traffici nel Porto di Genova: una situazione ancora più insostenibile per i lavoratori, che ormai da sei anni vivono questa condizione di precarietà. Abbiamo visto anche delle buste paga da 50 euro, non è accettabile per un porto che vuole essere il fiore all’occhiello della portuali italiana ed europea”.
Mirko Giorgio, uno dei lavoratori, commenta: “Abbiamo presentato stamattina in Autorità Portuale una proposta alternativa a quella che c’è stata sottoposta nell’ultima riunione, perché andrebbe solo ad allungare un precariato che dura già da 7 anni: in quest’ultima, infatti, non si parla di stabilizzazione ma di part time verticali, contratti staff leasing o a 10 giornate, quindi contratti che non permettono di avere una dignità lavorativa né tantomeno di avere una stabilizzazione.
Ci siamo presentati con USB, sindacato a cui ci siamo iscritti in molti lavoratori, perché ormai abbiamo perso un po’ la fiducia nelle varie sigle che a oggi non sono riuscite ad ottenere poco e nulla, pertanto abbiamo portato questa proposta e se dovesse venire accettata ci sarà una base sulla quale lavorare, poter fare delle valutazioni”.
“Abbiamo presentato questo accordo augurandoci che ci sia un’apertura da tutte le parti e una volontà univoca, compresa quella del sindaco, visto che durante gli ultimi incontri ha fatto anche delle dichiarazioni in cui diceva che avrebbe staibilizzato lui questi contratti di lavoro - aggiunge Nivoi - Di fatto son stati aperti dei concorsi non ad hoc per questi lavoratori ma aperti a tutti, quindi una sorta di presa in giro. Oltretutto i lavori nelle partecipate che dovrebbero andare a fare sono comunque precari perché si parla di lavori a 3 mesi, per andare a coprire chi va in ferie. È una continua presa in giro e spostare il problema sempre più in avanti, senza prendere seriamente la situazione di questi lavoratori e chiudere questa vicenda in maniera intelligente”.