“Il racconto che fa La Giunta dell’Agenzia dei rifiuti è una favola. L’audizione di tutti i soggetti coinvolti in commissione regionale questa mattina, lo ha confermato, facendo emergere che, quanto è stato presentato come la soluzione di ogni male nella gestione del ciclo dei rifiuti, non è altro che un ente inutile, costoso e raffazzonato”, dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico e vice presidente della Commissione regionale Ambiente Davide Natale dopo le audizioni di questa mattina con il presidente della provincia di Spezia, un rappresentante della Città Metropolitana di Genova e i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
“Smontiamo punto per punto il castello di carte messo in piedi dalla Giunta. Innanzitutto, l’Agenzia dei rifiuti risolve il problema degli impianti? No, perché l’Agenzia non decide in alcun modo dove sorgeranno. I sindacati hanno chiesto una risposta centralizzata a livello regionale a questa voce, ma non è quello che verrà fatto, visto che ‘l‘Alisa della rumenta’ si occuperà solo delle gare per la costruzione degli impianti. Fra l’altro non sono state le province né la città metropolitana a chiedere aiuto, dichiarando l’impossibilità di adempiere a questo ruolo, ma è stata una decisione autonoma e unilaterale della Regione”.
“L’Agenzia garantisce la chiusura del ciclo dei rifiuti? Falso. Se la politica non decide dove realizzare gli impianti l’agenzia non può conseguentemente avviare le procedure della loro realizzazione; non graverà sui cittadini? Falso anche questo, perché si dovrà inevitabilmente aumentare la Tari a carico dei cittadini in quanto l’agenzia drenerà l’80% della quota destinata a questa voce e la parte restante è insufficiente a Città metropolitana e Province per continuare a svolgere le restanti funzioni, come è stato sottolineato dagli auditi e anche dal Cal”, osserva Natale.
“Inesistente anche la tanto sbandierata concertazione con i sindacati: è emerso chiaramente questa mattina che non vi è stata alcuna interlocuzione tra le parti per spiegare la missione dell’Agenzia, né per concordare le modalità con cui il personale di Province e Città metropolitana verranno trasferiti. L’Agenzia non garantisce neanche un maggior potere di contrattazione per l’affidamento dei servizi con le aziende, visto che rimane in capo sempre a loro, quindi non c’è affidamento unitario, perché i contesti in cui verranno affidati i servizi rimangono quelli attuali. Quindi nessuna possibilità di strappare condizioni più favorevoli”
“Tutto questo conferma che siamo di fronte a una sovrastruttura inutile, ‘un’Alisa della rumenta’, che aumenta i costi, recide i rapporti tra il territorio e chi decide le tariffe del servizio ed è un’iniziativa per di più frettolosa e approssimativa, visto che al Consiglio di Stato si sta discutendo la possibilità da parte della Regione di definire gli impianti minimi regolamentati dal pubblico, e che se venisse confermata la sentenza di primo grado cambierebbe lo scenario in maniera devastante e renderebbe ancora più inutile la missione di questo carrozzone”.