Dieci alberi abbattuti e diciotto piantumati. È numericamente positivo il saldo del verde dell'Acquasola nell'ambito dei lavori per il prolungamento della metropolitana in piazza Corvetto, che partiranno in estate e termineranno, secondo programma ad aprile 2026. Ad assicurarlo è stata la dirigente del settore mobilità del Comune di Genova Manuela Sciutto che ha illustrato in commissione il progetto approvato lo scorso 15 maggio dalla giunta per un costo complessivo di 56 milioni di euro, finanziato con fondi del Pnrr per 50 milioni e per 6 con fondi comunali, riprendendo il vecchio progetto dell'allora giunta Vincenzi, mai realizzato per mancanza di finanziamenti.
Il cantiere, come noto, sarà realizzato all'Acquasola, precisamente non all'interno del parco, ma nel cosiddetto collo d'oca.
“I container con gli uffici – ha spiegato Sciutto - saranno nella zona a sud all'ingresso del parco, quindi non intacca il perimetro del parco, non si prevede di interessare il chiosco e le altre installazioni. Ci sarà una cantierizzazione per concentrare le lavorazioni in via Santi Giacomo e Filippo (dove effettivamente sarà realizzato l'ingresso alla stazione, ndr), che avrà un impatto localizzato e minimo sulla viabilità”.
Il cantiere per il prolungamento della metro andrà per un certo periodo di pari passo con quello per la riqualificazione dell'Acquasola, gestito dai Lavori Pubblici nell'ambito del Pinqua, finanziato anche questo con fondi Pnrr. In concomitanza, nell'ambito dei lavori per la metro a Corvetto, come si legge nel progetto è prevista la salvaguardia delle alberature e il ripristino delle aree a fine lavori.
Gli alberi, dicevamo. Da progetto le alberature coinvolte sono 34: cinque (una palma e quattro lecci giovani) saranno espiantati e trapiantati; dieci (otto lecci, un acero e un pino d'Aleppo) saranno abbattuti; diciotto sono i nuovi alberi previsti a dimora. Numericamente, a fronte di dieci abbattimenti saranno diciotto le nuove alberature, ma il dato fornito dalla dirigente comunale non ha accontentato le associazioni presenti. Andrea Agostini del circolo di Legambiente Nuova Ecologia ha annunciato battaglia contro l'abbattimento degli arbusti e ha definito inutile il prolungamento della metro. La rappresentante della Rete Genovese dei Comitati Raffaella Capponi ha criticato l'amministrazione per non aver condiviso il progetto con la cittadinanza. "E' un progetto calato dall'alto, per questo i cittadini si sentono presi in giro. La Rete esprime il suo parere negativo sul progetto che prevede un investimento notevole, di 56 milioni per creare una stazione che farebbe risparmiare cinque minuti a piedi da De Ferrari, nulla rispetto a usare il bus visti i tempi per andare dal piano strada alla banchina sotterranea visto che sarà la stazione più profonda della linea metropolitana". Stessa lamentela rappresentata da Vincenzo Lagomarsino, presidente di Italia Nostra Genova. "Sarebbe opportuna una partecipazione a monte, cioè una voglia dell'amministrazione di discutere sull'opportunità di un'opera che non è a costo zero e sulla dimostrazione del beneficio trasportistico. La nostra metropolitana è la più piccola del mondo perché ha solo due vagoni".
Critiche anche dal consigliere del Partito Democratico Alberto Pandolfo: “Se vengono abbattuti dieci alberi decennali, piantumarne diciotto nuovi non significa che il saldo sarà positivo”, ha commentato il consigliere che ha chiesto come saranno tutelati i commercianti della zona che subiranno il cantiere.
A richiedere la convocazione della commissione è stato il Movimento 5 Stelle, rappresentato oggi dal coordinatore provinciale e consigliere municipale Stefano Giordano, il quale ha espresso dubbi sul progetto. "Non è stato affrontato il tema delle barriere architettoniche in piazza Corvetto in previsione della fermata. Inoltre non esiste una pianificazione dei cantieri e riteniamo che il verde non venga tutelato".
C'è poi il tema dell'archeologia. "Tutti sanno - ha detto Sciutto - che il contesto dell'Acquasola è una zona di elevatissimo interesse archeologico. La Soprintendenza ha chiesto uno specifico progetto di scavo archeologico che prevede che, quando gli scavi interesseranno un certo orizzonte, la realizzazione di uno scavo ad alta densità archeologica con le cautele dovute, quindi con esecuzione di scavo manuale". Sul tema è intervenuto anche Lagomarsino: "Lì c'è un sito ad altissimo rischio archeologico".
Si è parlato anche degli attraversamenti pedonali, resi difficili durante il cantiere per la contestuale chiusura da parte di Rfi del sottopasso all'uscita della galleria Nino Bixio. Nelle scorse settimane il consigliere di maggioranza Lorenzo Pellerano (Liguria al Centro-Lista Toti) aveva portato all'attenzione dell'amministrazione il discorso relativo agli attraversamenti, ripreso oggi in commissione: "Penso che sia un dato importante il fatto che l'investimento si inserisca in una soluzione che consenta di aumentare la fruibilità. Intorno a Corvetto ci sono una serie di funzioni pubbliche, uffici e servizi e una parte di quartiere, asili, la Prefettura, la Città Metropolitana. In piazza Corvetto c'è un collo di bottiglia, che è l'attraversamento che rende difficile l'accessibilità alla nuova stazione da parte di chi abita in via Martin Piaggio, via Palestro e altre zone, che a oggi a prendere la metropolitana incontrerebbe una barriere importante. Ritengo che per essere il progetto della metro veramente funzionale ci debbano essere nella tempistica un ragionamento e un'azione concreta su piazza Corvetto per renderla accessibile e valorizzare l'investimento".