L’amianto è un problema che riguarda tutta la Penisola. Dal nord al sud le criticità sono molto simili e anche le bonifiche sono state effettuate a macchia di leopardo.
Di più dove le amministrazioni hanno investito sulla salute di lavoratori e cittadini, pensando ad un risparmio sul lungo periodo, sui costi delle terapie e su quelli sociali causati da un fenomeno ancora attuale a trenta anni dalla messa al bando del minerale killer.
Le Regioni a più alta incidenza di patologie asbesto correlate sono Liguria. Lombardia e Piemonte. Quest’ultima regione, che ha pagato, e sta pagando, un prezzo elevatissimo, risulta altamente contaminato. Risultano 44.840 siti con coperture in fibrocemento.
L’Osservatorio nazionale amianto agisce in tutta Italia, sensibilizzando tutti i territori. L’ultimo convegno, una settimana fa, si è tenuto a Salerno, in Campania. Qui è stata sottolineata ancora la necessità delle bonifiche, per evitare nuove, terribili, malattie. Il titolo dell’evento “La lotta contro l’amianto riparte dalla Campania”, organizzato dall’Ona e dal suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, si è tenuto il 13 marzo scorso, presso il Salone dei Marmi. Centrato in pieno l’obiettivo di riportare il fenomeno amianto al centro del dibattito.
L’incontro di studio è stato presieduto dall’avvocato Ezio Bonanni e ha visto la presenza delle istituzioni e dei massimi esperti. Tra questi il vicepresidente della Regione Campania e assessore regionale all’Ambiente, On. Fulvio Bonavitacola, che ha promesso nuovi fondi per le bonifiche, grazie alle possibilità che l’Unione europea ha reso disponibili dopo il Covid e la guerra in Ucraina. Quello della tutela delle vittime dell’amianto, anche per il risarcimento danni amianto, rappresenta una delle finalità dell’ONA che tuttavia ha sempre privilegiato la bonifica e messa in sicurezza.
Il problema dell’amianto, non si esaurisce nella sola bonifica, ma riguarda anche la tutela sanitaria e medica. “Crediamo – ha dichiarato l’avvocato Ezio Bonanni - che la struttura legale e organizzativa dell'Osservatorio Nazionale Amianto possa essere la best practice di riferimento da mutuare per affrontare le altre emergenze che vengono dai territori dove si intrecciano questioni legati ad aspetti di salute e di crescita economica come Taranto e la Terra dei Fuochi". Per questo l’Ona sostiene anche la Fondazione E-Novation che promuove la cultura della vita immaginando di affrontare le questioni complesse della sostenibilità.
"Ringraziamo Ona e l'avvocato Bonanni – ha detto Massimo Lucidi, giornalista e docente universitario, presidente della Fondazione E-Novation - per il sostegno e l'incoraggiamento che ci offre stimolando una narrazione dei problemi socio-sanitari nei media, nel cinema e nell'opinione pubblica, in una logica di governance strutturale e non emergenziale. Lo facciamo attraverso incontri e dibattiti stimolando quel che si definisce soft power, di cui l'Osservatorio è un modello da tener presente”. Sono intervenuti anche il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, con un messaggio, l’assessore alle Politiche sociali e giovanili del Comune di Salerno, Paola De Roberto, e il presidente emerito dell’Ordine degli avvocati di Salerno, Americo Montera. Per approfondire il nesso causale tra l’esposizione all’amianto e le patologie asbesto correlate è stato presente il professore di medicina legale dell’università degli Studi del Sannio – Benevento, Giuseppe Vacchiano.
La questione prettamente giuridica è stata approfondita, invece, oltre che dall’avvocato Bonanni, anche dagli avvocati Marcello Mascolo, Marco Siniscalco e Stefano Salimbene. Ha partecipato, portando il suo pieno sostegno all’azione dell’Ona, anche Piero De Luca, deputato del Pd. È stata quindi la volta del segretario generale Asso.Impre.Di.A, Alberto Patruno.
L’evento ha previsto anche l’attribuzione di 3 crediti professionali riconosciuti dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Salerno, che ha concesso il suo patrocinio, come pure il Comune. Dal 2012, anno del precedente convegno dell’Ona a Salerno, è stata effettuata la bonifica dell'ex Isochimica di Avellino, come quella del capannone dell'officina dell'Eav, per 17 milioni di euro. E’ stata aggiornata la mappatura dei siti contaminati. Gli ultimi dati disponibili (2018), parlano di 3 nuovi siti industriali con amianto, di 85 edifici pubblici, 955 edifici privati e 3043 coperture in eternit. In totale 4000 strutture. Le bonifiche, però, sono ancora in ritardo.
Altra forte criticità è la mancanza di discariche destinate a ricevere materiali con amianto e di impianti di inertizzazione dell’asbesto e l’inattività del Cor, il Centro operativo regionale che registra i casi di mesotelioma. Fino al 2015, ultimo anni di attività del Cor Campania, i casi di questo tumore sono stati (dal 1992), 1549. L’amianto ha provocato, invece, soltanto nel 2022 più di 600 decessi nella Regione Campania (100 per mesotelioma; 200 per tumore polmonare; 300 per le altre patologie asbesto correlate - tumori del tratto gastro-intestinale, asbestosi, ispessimenti pleurici, etc.), e migliaia di nuovi malati; decine di migliaia i decessi per altri agenti cancerogeni.
“È necessario mettere in campo politiche più incisive per l’eliminazione di questo materiale dall’ambiente e misure tese ad incentivare ed abbattere i costi per lo smaltimento”. “Il problema amianto – ha aggiunto l’assessore De Roberto - a 30 anni dall’entrata in vigore della legge che lo ha messo al mando, risulta essere ancora, purtroppo, un grave problema, soprattutto per la salute, in quanto le patologie gravi ad esso correlate, tra cui in particolare il mesotelioma, si manifestano dopo molti anni dall’esposizione”.
“Il lavoro rappresenta un diritto fondamentale della persona e deve essere svolto nelle più idonee condizioni. Il lavoratore, se esposto ad eventuali condizioni di pericolo merita d'essere adeguatamente tutelato. Purtroppo non sempre questa tutela viene assicurata ed è un imprescindibile obiettivo di ogni Società assicurare al lavoratore invalido i necessari mezzi di sussistenza. Un tale impegno è però particolarmente delicato e difficile da realizzare per i lavoratori esposti all’amianto in quanto la patologia amianto correlata è particolarmente complessa, insidiosa, multiforme, cronologicamente non definibile.
Inoltre spesso non disponiamo neppure dei necessari e opportuni dati igienico ambientali. Occorre pertanto potenziare non solo le misure di prevenzione, ma affiancare ad esse soprattutto quelle di protezione dei lavoratori che sono stati esposti all’amianto ed attivarsi rapidamente perché la necessaria tutela non sia sottoposta a criteri meramente economici, ma sia pienamente riconosciuta. La salute infatti è un diritto essenziale, un investimento sociale che non può essere negoziabile per ogni civile società”. Questa l’attenta riflessione del Prof. Vacchiano.
“La partecipazione a questo evento – ha spiegato Patruno - è un importante confronto tra Istituzioni, Professionisti e Imprese. È necessario mantenere l’attenzione sul tema dell’amianto, per individuare insieme come accelerare le bonifiche dall’ amianto delle varie strutture ed edifici pubblici ancora presenti sul territorio. Infatti, i dati forniti da ISPRA non sono incoraggianti: a livello nazionale ci sono dei dati aggregati che indicano circa 118.231 siti d’amianto intendendo con questo termine anche l’amianto naturale. Sempre a livello nazionale, lo stato delle bonifiche dei siti di amianto di origine antropica è di 7.918 siti bonificati e 4.304 siti parzialmente bonificati”.
In Campania, come in altre regioni d’Italia, si è creata una forte sinergia di ONA con tutte le istituzioni, per affrontare e risolvere la problematica amianto, con la bonifica e messa in sicurezza per evitare altre esposizioni e quindi vincere le malattie asbesto correlate. Le attività dell’ONA si sviluppano anche con l’azione sussidiaria per la terapia e la cura.
Il Prof. Marcello Migliore è il coordinatore dello Staff di assistenza in favore di coloro che purtroppo hanno ricevuto la diagnosi di mesotelioma, tumore del polmone e altre malattie asbesto correlate. Quella della cura mesotelioma con approccio chirurgico ha fornito incoraggianti risultati, grazie alle nuove metodiche del Prof. Migliore. Recentemente anche l’immunoterapia ha assicurato risultati incoraggianti.