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Politica | 16 maggio 2023, 17:50

Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia: l'appello in aula del consigliere comunale Filippo Bruzzone

"Il nostro sindaco dovrebbe fare il sindaco: alzarsi e chiedere scusa alla comunità LGBTQI+ perché in questi anni ha deciso di girare le spalle"

Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia: l'appello in aula del consigliere comunale Filippo Bruzzone

Il 17 maggio in tutta Europa si celebra la giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia, un momento di riflessione e di azione per denunciare e lottare contro ogni forma di violenza morale, fisica o simbolica legata all'orientamento sessuale.



Lo ha ricordato questo pomeriggio il capogruppo della lista Rossoverde in consiglio comunale Filippo Bruzzone che alcuni mesi fa aveva denunciato di essere stato vittima di un episodio omofobo.

"Il 17 maggio del 1990 - ha dichiarato Bruzzone - l’organizzazione mondiale della sanità ha deciso di togliere l’omosessualità dalle malattie psichiatriche. Mi piacerebbe condividere con l’aula l’importanza di questa ricorrenza, lo faccio perché nella mia esperienza di vita non ho mai sentito nessun tipo di insulto a una persona eterosessuale in quanto tale. Per esperienza personale posso dire che esiste una serie di epiteti alle persone gay, bisessuali, transessuali e non binarie così come mi è capitato di sentire storie di bambini portati dall’esorcista perché omosessuale.

Invito l’aula a riflettere su questo punto e porsi nell’ottica di un ragazzino che nel suo esplorare il mondo si accorge che non prova un certo tipo di interesse nei confronti della compagna di cui tutti parlano ma magari del proprio compagno di banco. La prima sensazione di quel ragazzino è probabilmente di paura, paura di perdere dei punti di riferimento, di perdere degli amici, di perdere dell’affetto, di essere stigmatizzato dalla società. La società farà di tutto per farlo sentire diverso.

Quel ragazzino crescerà, diventerà un giovane uomo, una giovane donna se avrà il coraggio e la forza di guardarsi indietro e dirsi, nonostante tutto e tutti, si ama per quello che è ed è circondato da persone che lo amano, è in quel momento che nasce l’orgoglio di essere gay, lesbica, bisessuale, transessuale. È in quel momento che la bruciatura della discriminazione inizia a fare un po’ meno male.

In questi anni il comune di Genova ha fatto di tutto per farla scottare questa ferita. Il nostro sindaco dovrebbe fare il sindaco: alzarsi e chiedere scusa alla comunità LGBTQI+ perché in questi anni ha deciso di girare le spalle”.

Redazione


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