Municipio Ponente - 12 maggio 2023, 10:19

Pegli, la villa dei Saveriani di viale Modugno riapre e sarà a disposizione della cittadinanza

Il complesso, denominato Villa Giuseppina, era chiuso da oltre vent’anni. La gestione è ora affidata all’associazione lombarda Comm.On!, che ha sede a Milano, conta una cinquantina di iscritti ed è impegnata nel sociale. Diversi i progetti

Per oltre vent’anni Villa Giuseppina, una delle dimore pegliesi più prestigiose ed esclusive, è stata completamente chiusa e con l’ampio giardino abbandonato a se stesso. Ora la villa e tutte le sue pertinenze saranno riaperte e, grazie a diversi progetti, questo angolo di paradiso nel Ponente genovese sarà a disposizione di tutta la cittadinanza.

Tutto questo è il risultato dell’accordo tra la proprietà, i Frati missionari Saveriani il cui quartier generale si trova a Parma, e l’associazione lombarda Comm.On!, che ha sede a Milano, conta una cinquantina di iscritti ed è impegnata nel sociale.

Qualche mese fa un gruppo di ragazzi sono arrivati in viale Modugno e hanno iniziato a mettersi al lavoro: c’era da ripristinare i viottoli del giardino, l’orto, le piante di piccole e medie dimensioni, gli alberi. E poi, c’era da riaprire le stanze di una villa che, in passato, fungeva da casa per i missionari, quando ritornavano dai loro viaggi in giro per il mondo, in particolare in Centro e in Sud America e in Africa.

“I Saveriani - racconta Tommaso Magatti, che è uno dei coordinatori del progetto e fa parte di Comm.On!, ma che è anche uno psicologo e psicoterapeuta particolarmente impegnato anche in situazioni di disagio sociale - ci hanno concesso la loro proprietà in comodato d’uso gratuito. L’accordo è di nove anni più eventuali altri nove. Il nostro impegno è quello di ridare valore al complesso, anche attraverso interventi di ristrutturazione. Ci sosteniamo soprattutto grazie a donazioni di privati, ma non escludiamo, in futuro, di partecipare a bandi, sia nazionali che europei”.

I progetti: “Anzitutto - prosegue Magatti, i cui genitori insegnano entrambi alla Cattolica di Milano e sono molto noti anche come autori di saggi sui temi sociologici ed etici - verrà aperto a giugno un centro di psicoterapia gratuita. In futuro, invece, vorremmo realizzare a Villa Giuseppina anche delle residenze artistiche. Il giardino e gli orti saranno curati da noi, ma abbiamo già messo a punto una bella collaborazione con il comitato Amici IC Pegli. Il rapporto con le scuole del territorio ci interessa molto”.

E anche con il resto della cittadinanza: è un modo per far sentire ancora la presenza dei Saveriani su questo territorio. “Siamo aperti a progetti di altre associazioni, la nostra intenzione è quella di fare rete, ci piace pensare in maniera condivisa. Il cancello della villa sarà aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18, chiunque potrà entrare. In una delle sale al piano terra allestiremo un’esposizione permanente, anche con il materiale che abbiamo ritrovato mettendo in ordine le varie stanze: ci sono molte testimonianze, sia in libri che in filmati, della storia pegliese e non solo”.

Le stanze sono nove nel corpo principale e tre nel corpo secondario: “Le ristruttureremo a poco a poco, senza mai perdere di vista il concetto dell’inclusione”. I colloqui di psicoterapia saranno offerti in varie lingue: non solo italiano, ma anche spagnolo, inglese e arabo.

Villa Giuseppina, già Villa Schmitd, dal nome della famiglia svizzera prima proprietaria, fu costruita nel 1888, dopo la costituzione della Società dei Villini per la lottizzazione dei terreni dell’allora Villa Elena, oggi Villa Rosa: vennero edificati circa quindici fabbricati con grandi e curati giardini, collegati dalla passeggiata viale Umberto I, oggi viale Modugno, alcuni dei quali vennero poi trasformati in alberghi, per far fronte alla pressante richiesta di ospitalità che la località balneare richiedeva ai tempi del suo massimo splendore turistico. Dal 1962 la proprietà è della Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere. Negli anni scorsi tutti i tentativi di vendita sono andati deserti.