Politica - 10 maggio 2023, 17:40

Regione Liguria punta ad una “Alisa dei rifiuti”, critico il Pd: “Un altro poltronificio” (Video)

La giunta regionale difende: “Non ci sarà alcun peso sulle tasche dei cittadini liguri”

Come Alisa si occupa della gestione e della messa a sistema della sanità ligure ora Regione Liguria pensa all’istituzione di un’agenzia regionale dei rifiuto. Si chiamerà Arlir e la giunta Toti ha già pronto un disegno di legge per dare forma e sostanza all’agenzia.

Critico il Partito Democratico che definisce la scelta di Regione Liguria come un poltronificio a spese dei cittadini che non risolverà nessun problema, ma che costerà più di 700mila euro l’anno.

In Liguria - spiega il consigliere regionale Davide Natale - sono quattro gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti da realizzare, oltre a quelli di cui è necessario un revamping: uno a La Spezia, a Saliceti, e due a Genova, a Scarpino, di questi, quello di Saliceti è finanziato con i fondi del Pnrr e la procedura di appalto è guidato dalla Provincia, mentre a Genova, la costruzione dell’impianto per il Trattamento meccanico biologico di Scarpino è già stata affidata a Iren, l’unica gara da indire è quella per il biodigestore, perché del termovalorizzatore, altro impianto da fare, non si sa né il luogo, né la capacità, né la tipologia. La Regione, quindi, costruirebbe un carrozzone, che costa oltre 700mila euro l’anno, solo per un impianto? la cui realizzazione, stando alle parole della Giunta, sarebbe stata comunque pianificata nel giro di pochi mesi? Quindi, se tutti gli impianti saranno realizzati a breve, di cosa si occuperà l’agenzia in futuro?”.

Secondo il Pd agli sprechi si aggiungono i 144.000 euro l’anno per la nomina di un commissario straordinario. Un ente che rappresenterebbe un’ulteriore sovrastruttura senza una chiara missione su quello che deve fare. Il gruppo dem in consiglio regionale consiglia invece un maggior coinvolgimento dei territori, cosa che verrebbe meno con l’istituzione dell’Arlir che sì prevede un confronto con i comuni ma questi tavoli di confronto non hanno alcuna valenza o potere decisionale.

Un anno fa Toti e Giampedrone tentarono di istituire questa Agenzia, di commissariare comuni e città metropolitana, istituendo questo nuovo carrozzone, una “Alisa dei Rifiuti” che costava un sacco e non serviva a nulla - conclude il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi -. Lo scorso anno il tentativo naufragò per l’opposizione dei Comuni, ora la Giunta ci riprova, con uno strumento che fa acqua da tutte le parti, toglie poteri ai territori e li commissaria nei fatti, senza chiarire i reali costi, destinati a salire nel tempo. Si tratta di un tentativo sbagliato e tardivo, che rischia di generare confusione e inutili sovrastrutture, buone solo per qualche nomina in più pagata dai liguri. La Giunta dovrebbe accantonare questo provvedimento, cancellare l’agenzia e provare a mettere in campo modelli più efficaci e partecipati di gestione, parlando con i territori invece che commissariali, dopo otto anni in cui è mancata la programmazione regionale”.

La giunta regionale difende la scelta del nuovo ente come strumento fondamentale per migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti e aiutare gli enti locali nel gestirla e sui costi sostiene:

“Non ci sarà alcun peso sulle tasche dei cittadini liguri: la norma che ha istituito Arlir non prevede aumenti nei costi, ma semplicemente una diversa ripartizione delle competenze, distribuendo in modo diverso degli oneri economici che già vengono versati dai Comuni alle Provincie per la gestione dei rifiuti, attribuendone una parte all’Agenzia – spiega in una nota l’assessore regionale ai rifiuti Giacomo Giampedrone – Per i due anni di avviamento, il 2023 e il 2024, Regione Liguria ha già previsto un contributo circa 1 milione di euro da risorse del proprio bilancio, senza alcun aggravio per i Comuni.

La legge regionale che ha dato vita all’Arlir – conclude l’assessore all'Ambiente e al Ciclo dei rifiuti - consente inoltre di separare le funzioni di regolazione di servizi ed impianti da quella di regolazione economica degli stessi, che in base alla normativa nazionale devono essere gestite da enti diversi, operando una distinzione tra chi assegna i servizi e chi approva il piano economico finanziario: in sostanza, Arlir sarà una struttura di garanzia, in grado di assicurare l’imparzialità, evitare possibili conflitti di interessi e rendere più efficiente il sistema, consentendo alla Liguria di chiusura del ciclo che la renderà autosufficiente e arrivare, in prospettiva, a una riduzione della Tari a carico dei cittadini”.


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