“La gestione della realizzazione della Diga da parte di Toti, Bucci e Signorini si rivela sempre più fallimentare. La sentenza del Tar che dichiara illegittima l’assegnazione dell’appalto a Webuild è l’ulteriore conferma di come Comune, Regione e Autorità Portuale stiano mettendo a rischio la costruzione di un’opera centrale per la Liguria e per il Paese, che procederà nel suo iter solo perché protetta dalle misure speciali previste per il Pnrr. Diversamente sarebbe saltato tutto, con danni enormi. Siamo di fronte all’ennesimo colpo alla credibilità gestionale di chi dovrebbe realizzare l’opera principale del Pnrr, che fino a oggi ha già visto diversi scivoloni: dalla gara andata deserta al ritardo nell’assegnazione dei lavori da parte della commissione aggiudicatrice a causa di un conflitto di interesse, fino ai dubbi mai chiariti e fugati sulla tenuta progettuale. A questo ora si aggiunge il fatto che, secondo il TAR, pure l’affidamento è viziato, sentenza che apre la strada anche all’ipotesi di risarcimento che, su un’opera così costosa, rischia di essere ingente.
Nonostante la propaganda e la passerella della destra, la realtà è chiara: Chi mette in discussione la diga ogni giorno sono coloro - Comune, Regione e Autorità di Sistema portuale - che dovrebbero realizzarla al meglio e che invece falliscono a ogni passaggio”. Lo scrivono in una nota Valentina Ghio, segretaria PD Regione Liguria, Simone D’Angelo, segretario e capogruppo PD Genova e Luca Garibaldi, capogruppo PD Regione Liguria.