Arrivano al pettine i nodi della questione relativa alla fabbrica dei cassoni per la nuova diga foranea di Genova al sesto modulo del porto di Pra’. Nei giorni scorsi, il 4 maggio per la precisione, si è svolta la cerimonia di posa della prima gettata di ghiaia, mentre la settimana prima si è svolta a Pra’, presso il PalaMare sulla fascia di rispetto, l’affollata assemblea cittadina richiesta dai comitati e organizzata dal Municipio VII Ponente.
A che punto siamo sulla vertenza? Siamo alle parole del presidente di Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, e del viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, poi riprese anche dal sindaco di Genova, Marco Bucci.
Cioè: a Pra’ verranno fatti solamente alcuni cassoni di piccole dimensioni, e senza la realizzazione di alcuna piattaforma aggiuntiva rispetto al sesto modulo. La quasi totalità dei cassoni sarà costruita a Vado Ligure, dove una linea di produzione esiste già. Questo lo scenario, Piombino potrebbe subentrare, ma in un secondo momento.
Discorsi chiusi? Niente affatto. Perché mentre i comitati continuano la loro azione di protesta e nei giorni scorsi hanno anche volantinato in occasione della cerimonia di partenza dei cantieri, al Porto Antico, il prossimo venerdì 19 maggio, come annunciato al PalaMare dal presidente del Municipio VII Ponente, Guido Barbazza, Signorini, Bucci, Rixi e il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, saranno presenti alla seduta del Consiglio Municipale, che come a gennaio sarà aperto alla cittadinanza e comincerà alle ore 18.
Oltre alla diretta sulla pagina Facebook del Municipio VII Ponente, verranno posti degli schermi nell’atrio del palazzo municipale di piazza Gaggero a Voltri, in modo da seguire i lavori e non lasciar escluso nessuno. Va ricordato comunque che, in Consiglio Municipale, il regolamento non prevede alcun intervento da parte del pubblico, a meno che non venga votata una interruzione dei lavori per far parlare le persone.
In questa sede, se tutto verrà confermato, Rixi darà l’annuncio ufficiale dei ‘pochi’ cassoni a Pra’ e senza alcuna piattaforma, anche se i comitati non si danno per vinti e continuano a caldeggiare l’opzione zero. In prima linea ci sono Comitato Pegli Bene Comune, Comitato Pegli Lido, Comitato Noi per Pra’, Comitato Palmaro, Comitato Val Varenna e Associazione Comitato di Quartiere di Multedo, ma ci sono appoggi anche da parte dei comitati di Voltri e di altre associazioni operanti nel Ponente cittadino.
Tutte le realtà saranno audite dal presidente Barbazza e dalla Giunta Municipale prima del 19 maggio. Intanto, qualche giorno prima, il 12 maggio, in Sala Rossa a Palazzo Tursi è prevista alle ore 9,30 la convocazione della Commissione Comunale avente per oggetto: ‘Strategie e pianificazione dello sviluppo delle aree portuali genovesi: approfondimenti e ricadute sul sistema città’.
La Commissione è stata richiesta dal consigliere della Lista RossoVerde, Filippo Bruzzone. Secondo il Comitato Pegli Bene Comune, “la marcia dei cinquemila non è ancora bastata a far tramontare le ipotesi di nuovo assetto delle aree portuali progettato dalle istituzioni, che graverebbe il Ponente tutto, da Sampierdarena a Voltri, di un nuovo carico di servitù destinate a peggiorare, come temiamo in maniera irreversibile, la qualità di vita del Ponente e la salute dei suoi abitanti. Per questo invitiamo la cittadinanza a segnarsi in agenda i due appuntamenti di cui sopra e a prendervi parte, per far sentire la nostra voce alle istituzioni e rivendicare in gran numero il diritto di continuare a vivere in armonia con l’ambiente che ci circonda”.
E in un’intervista l’ex presidente del Municipio VII Ponente e ora consigliere d’opposizione del Partito Democratico, Claudio Chiarotti, rilancia: “Sono assolutamente d’accordo con chi dice che dobbiamo stare uniti nel proseguire la battaglia, ma sono altrettanto convinto che non si può essere partito di lotta e di governo e che quindi questo centrodestra a Ponente deve definitivamente scegliere se vuole o no condurre una battaglia in maniera convinta. Penso che in questo momento sarebbe fondamentale la difesa del nostro territorio, non c’è spazio per problemi di lesa maestà nei confronti del potere centrale. ll Ponente in questo momento ha bisogno di partigiani e non di ‘soldatini di piombo’. Ora si deve riportare la battaglia nelle aule consiliari, dobbiamo reiterare in Municipio dei documenti che possano rivendicare la contrarietà degli abitanti del Ponente senza se e senza ma. Sicuramente, se come ha annunciato il presidente Barbazza, avremo un consiglio alla presenza di Rixi, Toti o Signorini, i documenti dovranno essere votati alla presenza di tali auditi. Nel caso in cui la maggioranza fosse reticente, si dovrà necessariamente tornare in piazza”.