Quarto appuntamento con 'Educhiamo', la rubrica de La Voce di Genova a cura della sessuologa e psicoterapeuta Sara Padovano.
Sfatiamo un mito: la sessualità felice esiste, ma non é sinonimo né di corpo perfetto, né di tecniche miracolose imparate “a Scuola” che permettono prestazioni da urlo simil macho man o tigre del materasso.
Se il rapporto che abbiamo con la sessualità non é del tutto sereno l’appuntamento sotto le lenzuola ha ben poco a che fare con il piacere e può diventare un problema vero e proprio, influenzando negativamente il rapporto col partner e in certi casi anche l’autostima personale.
Ripartire da Sé e dal proprio rapporto con la sessualità può rivelarsi efficace. La chiave di volta è l’auto-consapevolezza: imparare ad ascoltare e riconoscere i propri bisogni, desideri, fantasie, ma anche timori o preoccupazioni per esempio per un corpo nel quale non ci si sente a proprio agio; imparare a riconoscere senza censurare il fluire naturale delle emozioni che nascono e crescono dentro di noi; individuare ed eliminare le autorappresentazioni distorte che ci fanno sentire inadeguati, ma soprattutto attenzione alle credenze errate dettate da stereotipi culturali, sociali, familiari, educativi che abbiamo fatto nostri.
Ecco la formula del benessere sessuale: Ax3C", ossia Armonia tra Cuore, Corpo e Cervello, conditio necessaria ed imprescindibile per trovare la propria dimensione ed il proprio equilibrio nella sfera sessuale.
Perché il corpo? Il corpo è un hub che crea connessione o interferenza, a seconda che sia sintonizzato su pensieri, emozioni e auto-rappresentazioni positive, piuttosto che distorte, somatizzate sotto forma di tensioni e blocchi che impediscono di lasciarsi andare. Un corpo che non ci piace rappresenta una gabbia che ci impedisce esprimerci liberamente senza pudori nell’ottica “mens sana è in corpore… sexy”
Perché le emozioni? Il percorso naturale di un’emozione, in un corpo non “bloccato”, prevede l’emozione che nasce dal ventre, culla di tutte le emozioni, attraversa il diaframma (quando non é reso insuperabile da una cattiva respirazione) per diventare passione nel cuore e parole d’amore attraverso la voce, a condizione che a livello cognitivo (la mente) non le si impedisca di essere accetta, espressa e vissuta. La sessualità senza emozione è ginnastica talamica per rettili impauriti che “godono solo a metà”.
Ed il cervello?? Tralasciando le battute che posizionano la regia della sessualità sotto la cintura, il cervello conta eccome. Il nostro modo di vivere la sessualità è decisamente influenzato da quello che noi pensiamo ed immaginiamo di noi, tanto da determinare il benessere o il malessere sessuale, ossia una parte della nostra autostima, quella erotica.
Cosa significa avere autostima erotica? Significa trovare il proprio abito su misura, confezionato nel tempo grazie alla conoscenza di Sé, alla libera espressione di istinti ed emozioni in sintonia col partner, senza falsi miti, ideali irreali ed irraggiungibili. Significa insomma essere eroticamente sé stessi, ricordando che per piacere è fondamentale piacersi.