"Only one year" doveva essere. E così è stato. Il Grifone, dopo solo un anno nel purgatorio della cadetteria ritrova la Serie A battendo l'Ascoli e sfruttando il contemporaneo pareggio del Bari terzo a Modena.
Il Vecchio Balordo parte sornione, ma alla prima vera occasione si porta avanti. Adjapong si dimentica di Sturaro, l'incornata del centrocampista trova la parte inferiore della traversa ma il pubblico non fa nemmeno in tempo a invocare la malasorte per il diciassettesimo legno stagionale che sulla ribattuta arriva Bani a risolvere la mischia (16'). I rossoblù gestiscono ma basta una fiammata per rendersi pericolosi tagliando da destra a sinistra il campo per entrare nell'area ascolana, salvata dal buon piazzamento di Leali e anche, soprattutto, dal mancato killer instinct di Strootman che gli sparacchia in bocca la palla sull'ottimo assist di Frendrup (31').
La più crudele legge del calcio rischia quindi di punire il Grifone e premiare un Ascoli aggressivo e ben messo in campo, con Gondo a fare letteralmente il diavolo a quattro non solo in area ma anche in pressione insieme a Mendes. Sono loro a giostrare l'azione più pericolosa dei bianconesei, una rovesciata dell'ex Salernitana sorprende Martinez però trova il palo (39') e manda le squadre al riposo coi padroni di casa avanti.
Anche stavolta però l'avversario di turno riesce a fare sua la frazione centrale e così, al rientro in campo Gilardino, che osserva i suoi dall'alto della tribuna stampa, prova a spezzare i ritmi mandando dentro Jagiello per Sturaro. La risorsa più preziosa i rossoblù la trovano sempre in Gudmundsson che prima manda a stendere con le finte di corpo Simic senza però trovare lo specchio della porta (46') e poi sciupa (57'). Nel mezzo provano a suonare la carica i marchigiani, nella stessa azione ci provano Buchel e Mendes non trovando il varco giusto con le loro conclusioni (50').
Gli ospiti si buttano avanti lasciando praterie a Coda e compagni, il Grifone però trova la via per superare Leali ancora da calcio piazzato con una fotocopiatura della prima rete, anche se stavolta sulla respinta della retroguardia ascolana è Badelj il più lesto (63'). Altrettanto lesto è poi Coda a conquistarsi il possibile colpo del ko presentandosi in area col portiere ospite che lo atterra: dal dischetto però il numero nove rossoblù lascia a Leali il riscatto calciandogli addosso il rigore. E dal possibile 3-0 casalingo è l'Ascoli ad accorciare le distanze con l'ex Davide Marsura che sigla la prima rete subita in casa dal Genoa griffato Gila.
Poco importa poi se alla fine, pieno recupero, il Genoa manca l'occasione per triplicare, la buona notizia, anzi l'ottima arriva dal Braglia di Modena perché a vanificare la perla nel primo tempo di Ricci dalla distanza è il calcio di rigore di Diaw (77'). E il Genoa, con due turni d'anticipo, è di nuovo in Serie A!
IL TABELLINO
GENOA-ASCOLI 2-1
Reti: 16' Bani (G), 63' Badelj (G), 68' Marsura (A)
Genoa (3-5-2): Martinez; Bani, Vogliacco, Dragusin; Frendrup, Sturaro (46' Jagiello), Badelj, Strootman, Sabelli (82' Hefti); Gudmundsson (82' Aramu), Coda (77' Ekuban).
A disposizione: Semper; Salcedo, Ilsanker, Matturro, Lipani, Puscas, Boci, Dragus.
Allenatore: G. Caridi
Ascoli (4-3-1-2): Leali; Adjapong (82' Donati), Bellusci, Simic, Giordano; Collocolo, Buchel (73' Giovane), Caligara; Mendes (67' Marsura); Gondo (82' Dionisi), Forte (67' Lungoyi).
A disposizione: Guarna; Quaranta, Gnahore, Dionisi, Eramo, Proia, Palazzino, Tavcar.
Allenatore: R. Breda
Note: al 66' Leali para un rigore a Coda (G)