«L’ascensore di Villa Scassi presenta una serie di problematiche conosciute da tempo: parliamo di un impianto inaugurato nel 2015, che fin da subito ha mal funzionato. Qualche intervento è stato fatto da parte delle imprese costruttrici e tra il 2019 e il 2020 si era arrivati al riavvio dell’impianto, ma solo per 2 mesi. Il persistere delle problematiche ci ha portati ad affidare ad un soggetto terzo, specializzato in impianti a fune, una perizia che, alla fine, ha individuato una serie di vizi dell’impianto, quindi all’origine della sua costruzione, imponendo una serie di lavori necessari per il suo funzionamento dalle cifre consistenti. Sulla base della perizia, abbiamo quindi proceduto ad un atto di citazione ai soggetti che eseguirono l’appalto, sostenendo che ci siano responsabilità dirette dei costruttori e per obbligarli a farsi carico degli interventi al riavvio dell’impianto in sicurezza. Sono stati anche chiesti i danni patrimoniali del Comune, dovuti al mancato funzionamento dell’ascensore. In questi mesi sono avvenuti una serie di incontri per tentare di evitare di proseguire per vie legali, ma con l’unico obiettivo di restituire l’impianto ai cittadini in piena funzionalità e sicurezza e di assicurarci che chi abbia fatto errori paghi i danni ed esegua le opere necessarie per rimettere in moto l’ascensore di Villa Scassi». Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Matteo Campora rispondendo all’interrogazione della consigliera del Pd Monica Russo “Circa le iniziative che l'amministrazione intende intraprendere per rimettere in funzionamento l'ascensore di Villa Scassi.”