Sarà il trasferimento dei depositi chimici nel porto di Sampierdarena, a Ponte Somalia, il tema del Consiglio Municipale straordinario che è stato convocato per il prossimo 12 maggio.
Alle ore 16 si svolgerà sotto Palazzo San Giorgio, la sede dell’Autorità Portuale.
Il Consiglio Municipale, alla seduta dello scorso 26 aprile ha espresso il dissenso per tale trasferimento da Multedo, dove ora sono collocati, che da tempo si trova al centro delle polemiche.
“Si tratterebbe dell'installazione di 75 serbatoi su un'area di 77 mila metri quadri a meno di trecento metri dalle case” - spiega la mozione presentata. Inoltre “il progetto prevede non solo il dislocamento, ma l'ingente aumento dei materiali stoccati del 61%, con un passaggio dai 58255 mc attuali a 94300 mc e la quadruplicazione dei materiali movimentati che passerebbero da 100.000 tonnellate all'anno a 400.000 tonnellate all'anno”. Tali materiali hanno come principali rischi “infiammabilità, tossicità e pericolosità per l’ambiente”, evidenziando che “anche i sindacati portuali si sono opposti in modo fermo e deciso a tale operazione, sottolineando che ci sarebbe una perdita di oltre 10mila chiamate e il conseguente rischio di pesantissime ricadute occupazionali” il Municipio ha quindi deciso di convocare il Consiglio e di impegnarsi a ribadire il NO dell’intero Municipio.
L’appoggio è arrivato anche dalle Officine Sampierdarenesi, che hanno esteso l’invito alla cittadinanza, “a tutti i genovesi che sono contrari a queste servitù che creano pericoli di sicurezza ai lavoratori e ai cittadini”. In una nota, spiegano che verranno fatti presidi e volantinaggi a supporto dell’iniziativa.
E' di questo pomeriggio la nota di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil che ribadisce la necessità di trovare una soluzione: "Per l’ennesima volta siamo costretti a sentire assurde dichiarazioni sul futuro dei depositi chimici e della sua ricollocazione: tutte le strade si riaprono, dall’opzione zero alla delocalizzazione chissà su quale monte, magari non più in Liguria? Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e i lavoratori hanno chiarito da tempo con le istituzioni coinvolte e con il Presidente dell’Autorità Portuale, soggetti primi per la decisione del futuro, quali sono le aspettative e le necessità che ribadiamo da ormai quasi 40 anni!
Premesso che chi pensa alla famigerata 'opzione zero', schierandosi dietro alla qualità della vita dei cittadini dimentica che, un insediamento nuovo si porterà dietro sicurezza e tecnologie avanzate, in una città che ha origini e storia industriale importante in concomitanza e non in contrapposizione con una natura turistica che, forse, senza l’altra faccia, quella industriale, non si sarebbe sviluppata".
Ancora: "Le polemiche e le idee innovative che di volta in volta si affacciano attraverso 'convegni' e dichiarazioni a mezzo stampa ci fanno pensare che questa sia l’unica strada possibile per farsi notare per chi altrimenti sarebbe in un angolo buio e silenzioso a ricordare i fasti del passato.
Questa è una questione seria, trattiamola tutti con serietà se ne siamo capaci.
Su un’unica cosa le categorie sindacali dei chimici sono d’accordo con tutto il 'mondo' che rema contro: sono da sempre pronte a discutere nel merito e non attraverso proclami sterili e provocatori; la ricollocazione dei depositi, che deve essere fatta, non può e non deve avere un saldo negativo per l’occupazione, di qualsiasi categoria merceologica si tratti, siamo sindacato, il mantenimento e lo sviluppo del lavoro e del numero di occupati sono la nostra priorità.
Invitiamo tutti i soggetti che parlano al vento a usare la ragione, entrare nel merito della questione non pretendendo, con slogan facili da usare, di risolvere una problematica che tiene in scacco i cittadini di Multedo, aziende, ma soprattutto lavoratori e le loro famiglie.
E’ il momento di fare sul serio, Filctem Femca e Uiltec sono pronti a continuare a farlo. La sfida è aperta".