Attualità - 28 aprile 2023, 12:26

Torna percorribile il "Sentiero dei pellegrini", sabato la camminata inaugurale

La passeggiata con meta il Santuario di Montallegro sarà il primo appuntamento con il sentiero storico, reso nuovamente transitabile grazie a otto volontari

Verrà inaugurato domenica 7 maggio con una bella camminata lo storico  “sentiero dei pellegrini” che recentemente è stato reso nuovamente transitabile da otto volontari dopo più di mezzo secolo di abbandono. E’ stato così deciso dai presidenti delle Pro Loco di San Colombano Certenoli e di Leivi (rispettivamente Silvana Lagomarsino e Daniele Celle) in un incontro presso il Centro culturale del Lascito Cuneo di Calvari al quale hanno preso parte anche due dei volontari, Giorgio Alluzzi e Beppino Peirano.

La definizione di “sentiero dei pellegrini” deriva dal fatto che era utilizzato da chi si recava al Santuario della Madonna di Montallegro partendo dai paesi dell’area di Carasco e della bassa Fontanabuona (San Martino, San Colombano, Aveggio, Camposasco).  Il tratto ripristinato, in prosecuzione della strada pedonale che dai Maggi sale alla Costa di Camposasco, rappresentava la via più diretta per chi voleva andare al Santuario. Si sviluppa per circa un chilometro in salita a partire dalla piazza di Cian de Dria, passa per la località Groppo di Villa Oneto e prosegue fino al Passo della Colla, che segna l’incrocio con i sentieri che arrivano da Semorile e Zoagli e da Leivi e Chiavari.  Da lì in poi un unico e bel percorso porta a Montallegro. 

La data del 7 maggio (la prima domenica del mese) è stata scelta perchè tradizionalmente è quella dei pellegrinaggi votivi di numerose parrocchie della zona e seppure è prevalsa l’abitudine di raggiungere il Santuario in macchina, la possibilità di percorrere l’antico sentiero offre l’opportunità di una bella e salutare “camminata” sulle orme delle generazioni passate. 

Chiunque vi può partecipare ma per poter usufruire del frugale ristoro offerto dagli organizzatori ed affrontare il cammino in gruppo è necessario comunicare la propria adesione entro la sera di venerdì 5 lasciando un messaggino su uno di questi due numeri di cellulare: 340 2360664 (Daniele) oppure 348 6931236 (Silvana) precisando nome e cognome e numero degli eventuali "compagni di viaggio”. In alternativa può essere inviata una e-mail all’indirizzo  prolocosancolombanocertenoli@gmail.com


Il ritrovo dei partecipanti è previsto per le 8 sulla piazza intitolata ad Andrea Gagliardo in Cian de Dria, tra Camposasco e Villa Oneto, dove c’è spazio per parcheggiare. La partenza è fissata per le 8,15. Il percorso fino al Santuario richiede circa un’ora e mezza. Chi vorrà potrà assistere alla Messa celebrata da don Franco Brioni, rettore delle parrocchie che abitualmente fanno il pellegrinaggio votivo la prima domenica di maggio. Il rientro è libero e ognuno potrà scegliere se trattenersi anche nel pomeriggio portandosi in tal caso qualcosa da mangiare al sacco. Potrebbe essere infatti una bella occasione per salire al monte Rosa (da dove Guglielmo Marconi a metà degli anni ’30 faceva i primi esperimenti per collegarsi ad onde corte con l’Elettra ancorata a Santa Margherita e col Santuario di Montenero presso Livorrno) oppure (o anche) per fare, sul cammino di ritorno, la breve deviazione che consente di raggiungere il colle con i resti del Castello Rapallino e godere di un panorama a 360 gradi.  

Il concetto che ispira gli organizzatori, già messo in atto recentemente sull’Anello di Camposasco e dell’antica Abbazia, è infatti quello espresso dal motto “camminare per vedere, osservare, scoprire e capire”. 

A questo proposito sarà consegnata a tutti i partecipanti una cartolina-ricordo ove sono riportati i motivi di maggiore interesse che si possono incontrare durante la camminata:

Lungo il cammino:

. Gli estesi panorami verso levante

. L’antica edicola al Passo della Colla di Villa Oneto

. Il casone (crollato) dove i pellegrini, lanciando un sasso, scaricavano i loro peccati

. Il pozzetto in cui si immergeva la mano per poi passarla sul viso

. Il ripiano di roccia dove ci si inginocchiava “pe pigià perdun

. Il Santuario che si intravede fra gli alberi

. La “casa del Pellegrino” con il suggestivo panorama

. Le sacre edicole lungo la strada e nel bosco

. L'antica pompa a mano per attingere acqua a lato del Santuario


All’arrivo:

. L’ampio luminoso e panoramico sagrato

. La bianca e armoniosa facciata

. L’interno della chiesa, luogo di preghiera e di speranza

. Il miracoloso “Quadretto” cui vengono rivolte silenziose invocazioni

. Le centinaia di ex-voto, in chiesa e nei locali attigui

. La fonte dell’Acqua della Madonna

. Il coccodrillo impagliato appeso al soffitto nel locale dei Ricordi

. Il grande viale alberato ai piedi dell’ampia scalinata

. La funivia, che in otto minuti scende a Rapallo


Sulla via del ritorno:

. La strada acciottolata che a tornanti sale al M. Rosa

. Il folto e secolare bosco di lecci

. La cima del M. Rosa dove G. Marconi compiva esperimenti radio

. Il colle del Castello Rapallino con i resti del fortilizio

   . La vista a 360° che si gode dalla spianata del Castello 

Redazione