Si è tenuta questa mattina la visita nel carcere di Marassi, a Genova, del Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Donato CAPECE, accompagnato dai quadri sindacali della Liguria guidati dal segretario regionale Vincenzo TRISTAINO.
“Ho portato, a tutti i Baschi Azzurri, la solidarietà e la vicinanza del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria alle donne ed agli uomini della Polizia Penitenziaria che lavorano in carcere”, spiega Capece. “Ho incontrato poliziotti e dirigenti ed ho constatato ancora una volta che qui, a Marassi e in tutte le carceri della Liguria, il personale lavora ogni giorno con grande professionalità, spirito di abnegazione, senso del dovere e delle istituzioni, con umanità”, spiega Capece. “Credo che chiunque, ma soprattutto chi ha ruoli di responsabilità politica ed istituzionale, dovrebbe venire in carcere a Marassi a vedere come lavorano i poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione. Noi sosteniamo infatti, da sempre, che tutto ciò che attiene alle carceri è rimosso dalle menti della popolazione e dell'opinione pubblica, che vive la detenzione come altro da sé, che fa notizia solo nei momenti patologici per evasioni, aggressioni, tragici casi - come suicidi - o per detenuti e inchieste eccellenti. Il lavoro in carcere è un lavoro oscuro, perché quando viene arrestato un pericoloso latitante la vicenda finisce sulle pagine dei giornali, ma tutto quello che accade successivamente, negli anni a seguire, è oscuro e non subirà la stessa sorte, non comparirà sulle pagine dei giornali né in televisione, non farà notizia”. “E, invece, il Corpo di Polizia Penitenziaria a Marassi ha dimostrato, negli anni, non soltanto di costituire un grande baluardo nella difesa della società contro la criminalità, ma ha anche dimostrato di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori dal carcere”, prosegue.
Il SAPPE cita gli eventi critici accaduti a Marassi nell’anno 2022, “dati importanti e fondamentali che poco si conoscono e che invece sono fondamentali per capire il duro e difficile lavoro dei poliziotti penitenziari”, evidenzia Capece. Nella struttura, si sono infatti verificati numerosi eventi critici: ben 173 atti di autolesionismo, 31 tentativi di suicidio sventati in tempo dagli Agenti, 2 suicidi, 221 colluttazioni e addirittura 36 ferimenti.
Per Vincenzo TRISTAINO, “è fondamentale che le istituzioni raccolgano nuovamente il nostro appello: investite nella sicurezza per avere carceri più sicure. Questo vale per Marassi ma anche per tutte le altre strutture detentive liguri, che sono contrassegnate, chi più chi meno, da deficiente organiche e talvolta anche organizzative. Non esiste al mondo, ad esempio, che la città di Savona non abbia ancora quel carcere che, a parole, tutti dicono di volere ma che è invece ancora scritto nel libro dei sogni. Ed è stato un grave errore politico sopprimere, a Genova, il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, accorpando tutto a Torino. Genova deve essere messa in condizione di avere un Distaccamento, come già c’è oggi, con autonomia organizzativa e gestionale da parte di un Dirigente, certamente utili ai servizi di Polizia Penitenziaria ed alla gestione dei detenuti”.
Dopodomani, mercoledì 26 aprile, Capece e i sindacalisti del SAPPE incontreranno il personale in servizio nel carcere di Valle Armea, a Saremo, altra struttura detentiva ligure con una situazione operativa complicata. “Io credo che l’Amministrazione dovrebbe essere sempre riconoscente ai poliziotti penitenziari in servizio nelle carceri liguri per quel che quotidianamente fanno, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va anche il ringraziamento del SAPPE; perché se le carceri regionali reggono alle costanti criticità penitenziarie è solamente merito loro”, conclude Capece.